IL LUTTO
Addio a Camillo Milli
L’attore s’è spento a 91 anni, pochi giorni dopo la sua amata Mariangela

Addio a Camillo Migliori, in arte Camillo Milli, uno dei protagonisti della commedia italiana degli Anni ‘80 ma soprattutto grande attore teatrale: si è spento oggi, giovedì 20 gennaio, a 92 anni, a Genova, dove viveva. Solo venerdì scorso aveva perso la moglie, Mariangela, sua «custode» in terra, che con lui ha condiviso tutta la sua vita sostenendolo con un’umiltà eccezionale.
L‘IRONIA IN SCENA
Milli ha lavorato tra gli altri con Mario Monicelli nel “Il marchese del Grillo” e con Neri Parenti in “Fantozzi contro tutti". Celebre poi il suo ruolo come presidente della Longobarda ne “L’allenatore nel pallone". Tra i suoi molti film c’è anche “Habemus Papam” di Nanni Moretti.
Da qualche tempo era ricoverato in una clinica di Genova per i postumi del Covid. Pochi giorni fa aveva perso la moglie, Mariangela Le Donne, sorella di Giovanna, madre di un’attrice assai nota anche nel Varesotto, Luisa Oneto, a sua volta moglie di Silvio Scarpolini, tenore della Scala di Milano.
IL PUDORE DELLE ORIGINI
«Fu per pudore che mio zio, ultimo di cinque fratelli tra cui mio padre Giuseppe (che a Varese è stato medico), all’inizio della sua carriera quasi nascose al padre Giovan Battista Migliori, avvocato e autorevole politico dell’allora Democrazia Cristiana, la sua vocazione per il teatro. Per questo cambiò il cognome in Milli. Per queste si fece le ossa a Torino, prima d’approdare al Piccolo di Milano e di entrare nella cerchia ristretta degli attori professionisti».
A parlare è Fausto Migliori, varesino, consulente pubblicitario e nipote dell’attore scomparso oggi. Nato infatti a Milano l’1 agosto 1929 da Giovanni Battista Migliori, avvocato e in seguito deputato della Dc e Giuseppina Rossi, torinese, Milli si formò sotto la direzione di Giorgio Strehler al Piccolo Teatro di Milano, dove debuttò nel 1951. Negli Anni ‘60 e ‘70, al Teatro Stabile di Genova, fu diretto più volte da Luigi Squarzina, specializzandosi nel repertorio di Carlo Goldoni. Lavorò anche accanto a Dario Fo, sia in teatro sia nella trasposizione televisiva delle sue commedie, come “La signora è da buttare” e “Parliamo di donne.”
IL GRANDE SCHERMO
Sul grande schermo ha debuttato nel 1955 con “Ragazze d’oggi” di Luigi Zampa. Ha affiancato attori come Alberto Sordi ne “Il marchese del Grillo” di Mario Monicelli, nel ruolo di prelato ha lavorato anche nel film “In Nome del Papa re” di Luigi Magni, con Paolo Villaggio in “Fantozzi contro tutti” di Neri Parenti e con Lino Banfi in “L’allenatore nel pallone”, di Sergio Martino. Nel film con Banfi, Camillo Mille è Bortolotti, il presidente della squadra di calcio della Longobarda che blandisce con queste parole il Mister Oronzo Canà: «Ma lo sa che noi attraverso le cessioni di Falchetti e Mengoni riusciamo ad avere la metà di Giordano? Da girare all’Udinese per un quarto di Zico e tre quarti di Edinho (...) Sono riuscito ad avere i tre quarti di Gentile e i sette ottavi di Collovati, più la metà di Mike Bongiorno. In conclusione, noi abbiamo ottenuto la comproprietà di Maradona in cambio di Falchetti e Mengoni».
IL PICCOLO SCHERMO
In televisione cominciò a recitare dagli Anni Sessanta: è maggiormente conosciuto per il ruolo di Ugo Monti nella soap opera “CentoVetrine” ma anche in fiction come “I promessi sposi” (1989) di Salvatore Nocita e “Padre Pio” di Carlo Carlei (2000) e “Un medico in famiglia”. Nel 2002 l’attore mostrò anche la sua grande vena drammatica nell’interpretare Licio Gelli in nei “Banchieri di Dio". Prese anche parte al famoso spot di Carosello della China Martini, insieme con Ernesto Calindri. La sua ultima partecipazione risale invece al film di Alessandro Siani “Si accettano miracoli” del 2015.
LA NIPOTE LUISA
«Lo zio Camillo è per me stato una guida professionale ma soprattutto umana - dice commossa l'attrice varesina Luisa Oneto -. Proprio come mia zia Mariangela che avevo sentito per telefono solo due giorni prima che se ne andasse: una donna straordinaria, capace di farsi piccola per aiutare la propria famiglia a brillare: è proprio vero che al fianco di un grande uomo c’è sempre una grande donna».
E forse non è un caso che il grande Camillo Milli se ne sia andato subito dopo la sua amata, grande Mariangela.
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