LA SCOMPARSA
Addio al professor Ghiringhelli, lutto a Varese
Lo storico preside del liceo Cairoli è morto a 93 anni. Il ricordo del senatore Alessandro Alfieri

Si è spento all’età di 93 anni Livio Ghiringhelli, docente di Italiano e Latino nei Licei, è stato Preside al Liceo “Pascoli” di Gallarate, al Liceo Scientifico “Ferraris”, al Liceo Classico “Cairoli” e al “Manzoni” di Varese. La sua è stata una lunga carriera a servizio della scuola, passando per diverse modifiche che la scuola stessa ha avuto nel tempo. Uomo di grande cultura, ha pubblicato studi sul socialismo utopistico, sul movimento cattolico, sul modernismo, saggi di storia religiosa e di letteratura latina cristiana, di storia locale, biografie di esponenti di rilievo del movimento sociale cattolico. Scriveva poesie, che ha pubblicato in diverse raccolte con l’editore Macchione. Viveva vicino alla chiesa della Brunella.
Ha collaborato con la Mondatori e con testate locali tra cui Rmf online.
Negli anni dalla vedovanza in poi è stato accompagnato da un gruppo di amici (quasi dei nipoti): il dottor Marco Broggini e la moglie Vanna Bottà, l’ex senatore Paolo Rossi, Luisa Oprandi e soprattutto dall’amica storica Paola Bassani (vedova Valcavi), nonché dagli amici del Rotary di Varese.
Pronto e tempestivo, ha chiamato in autonomia un’ambulanza settimana scorsa a seguito di una caduta in casa, da lì il declino è stato veloce. Lucidissimo fino alla fine, si è spento all’ospedale di Circolo oggi – 19 luglio - alle 15.30, accanto a lui anche una solida famiglia proveniente dal Perù che lo ha accudito nella quotidianità negli ultimi anni.
Il sindaco di Varese Davide Galimberti ha espresso il proprio cordoglio per la scomparsa di «una figura di rilievo nel panorama culturale varesino. È stato un punto di riferimento per moltissimi ragazzi e ragazze come docente e come preside dei licei scientifico e classico della nostra città. Attivo nell’impegno politico e apprezzato intellettuale, ha contribuito alla crescita culturale e sociale di Varese. Una perdita dolorosa per tutta la nostra città».
IL RICORDO DI ALFIERI
Ecco il ricordo di Alessandro Alfiero, senatore varesino del Pd: «Livio Ghiringhelli per me e per molti altri della mia generazione è stato il Preside. Prima allo Scientifico e poi al Classico. Lo conobbi quando ero in terza media ai Salesiani: venne a presentare il liceo scientifico di cui era allora preside. Non c’erano ancora gli open day. Le sue spiegazioni mi convinsero. Tornai a casa per comunicarlo alla famiglia ma mio padre non volle sentire ragioni: nella tradizione di famiglia liceo classico doveva essere. E Classico fu».
«Non sapevo - aggiunge Alfieri - che proprio durante quell’estate, quella caldissima dei mondiali in Messico del 1986, Livio Ghiringhelli fosse stato trasferito al Classico. Me lo ritrovai a settembre come preside del Liceo Cairoli. Ci ha accompagnato per cinque anni e per un anno fu anche nostro prof. In prima liceo , la nostra era una classe nuova, non c’erano abbastanza insegnanti: fece fare gli straordinari ad alcuni dei prof migliori e anche lui fece la sua parte». «Le sue lezioni erano un impasto di storia ed educazione civica a cui aggiungeva ogni tanto i suoi quiz di cultura generale. Alcuni mitici: che cosa vuol dire “vale un Perù”? Se socchiudo gli occhi, le immagini scorrono nitide come in un film: potrei imitarne la voce.
Me lo ricordo uomo colto, appassionato del suo lavoro, quasi fosse una missione. E infatti del preside aveva la vocazione. Non so se allora la Scuola fosse migliore, ma ho ricordi di una maggiore genuinità e semplicità nelle relazioni, forse anche di un maggior rispetto. Il nostro Preside poteva sembrare burbero, a volte rigido. In realtà, imparando a conoscerlo, ho scoperto un lato più pragmatico che, nell’applicazione di regole e protocolli, alla fine metteva al centro la persona. Tenendo conto delle sue fragilità e dei suoi punti di forza. O almeno provandoci. Poteva capitare che qualcuno che avrebbe meritato la sospensione fosse graziato. È successo anche a me e ai miei compagni di banco, “condannati alla pena alternativa” di riverniciare i muri della classe. Mi sono trovato da rappresentante degli studenti a dover mediare con lui . Un pezzo della mia passione politica è nata allora».
«Trovai un interlocutore attento e rispettoso, non chiuso alle innovazioni: contrastava con l’idea che mi ero fatto di lui , quella di un conservatore. Illuminato, ma pur sempre un conservatore. Mi sbagliavo. Anni dopo , quando decisi di lasciare la carriera diplomatica, tornai a Varese. Non trovai più il Preside, ma incontrai Livio, il compagno di militanza politica. Abbiamo fatto un tratto di strada insieme fin quando la salute l’ha sorretto. Da tempo si era ritirato. A febbraio di quest’anno, nonostante tutto, ha fatto un’eccezione: venne al Rotary a sentire una mia relazione sulla situazione in medio oriente. Mi fece una bella sorpresa. Lo salutai con grande affetto e lui si complimentò incoraggiandomi ad andare avanti: lo fece con una punta di orgoglio dicendomi che ci aveva visto giusto su di me…
Questo non lo so Prof, ma so di certo che è anche grazie all’esempio e agli insegnamenti di persone come te se oggi siedo al Senato e ho il privilegio di servire il mio Paese. Grazie ancora Livio, grazie grande Preside!» conclude Alfieri.
Leggi i messaggi di cordoglio per Livio Ghiringhelli
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