IL GIORNO DEL DOLORE
Addio allo scultore Nicola Gagliardi
Folla ai funerali a San Vittore Olona. Anche Castellanza in lutto

Entrando in chiesa per accogliere l’ultimo saluto da parte della sua città, dei suoi amici e di tutte le persone che gli erano affezionate, Nicola Gagliardi avrà visto, dal cielo, spalancarsi le grandi porte bronzee raffiguranti le Beatitudini che lui stesso aveva realizzato, nel lontano 1997.
E in tanti, oggi pomeriggio, venerdì 17 gennaio, uscendo di chiesa dopo la funzione religiosa, hanno appoggiato la mano su quelle porte che, come tutti i capolavori, racchiudono un pezzo di cuore del maestro che le ha realizzate. Un modo per sentirlo ancora vicino.
A rendere omaggio a Nicola Gagliardi, scomparso all’età di 80 anni, nella chiesa parrocchiale di San Vittore Olona, c’era una folla silenziosa e commossa. Ad affiancare i tre sacerdoti che si occupano della comunità sanvittorese (il parroco, don Marco Longoni, don Giancarlo Greco e don Alessandro Tacchi), c’era anche don Davide Bertocchi che era stato parroco dal 2014 al 2019 e che, durante l’omelia, ha ricordato i momenti in cui, portando in chiesa i bambini, spiegava loro le Beatitudini mostrando il portale realizzato dallo scultore Gagliardi.
Stima, ammirazione, affetto, nostalgia: tanti i sentimenti che legavano i presenti al maestro, che per quaranta lunghi anni ha collaborato con la Veneranda Fabbrica del Duomo, realizzando repliche di statue, baldacchini, doccioni, capitelli, fiocchi e di tutte le meraviglie in marmo di Candoglia che ornano la cattedrale milanese.
I pezzi sporchi e deteriorati dagli anni, dall’inquinamento e dalle intemperie venivano portati nel suo studio di via Fornasone per essere studiati in ogni dettaglio e poi magistralmente riprodotti, con un lavoro che va oltre il semplice calco: fra le mura di via Fornasone, Gagliardi restituiva non solo la bellezza, ma anche l’anima alle sculture del Duomo, in modo che restassero testimoni di quell’immenso patrimonio simbolico che non conosce confini di tempo.
Come ha ben ricordato, nel suo saluto, un esponente dell’Associazione Artistica Legnanese di cui Gagliardi faceva parte, «il maestro univa in sé la competenza dell’artigiano e la sensibilità espressiva dell’artista, le cui opere superano la tecnica per diventare pensiero, sentimento, intimità e riflessione. D’ora in poi - ha concluso - quando guarderemo le guglie del Duomo emergere dalla nebbia o svettare in un limpido azzurro, il nostro pensiero andrà a lui che ha contribuito a scolpire il cielo di Milano». «Ci mancherà la sua verve, la sua vivacità intellettuale, il suo spirito a volte ribelle, la sua simpatia» hanno ricordato invece da Arte e Storia, il sodalizio a cui Gagliardi ha aperto spesso le porte del suo studio. Insomma, quello lasciato dal maestro è un segno indimenticabile.
Anche Castellanza è in lutto: Gagliardi è stato l’autore della Fontana dei Marinai di piazza Castegnate, di recente ristrutturata e rimessa in funzione quando è stata inaugurata la Grande Piazza Lineare dell’Olona, lo scorso 15 settembre.
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