ROMA
Addio Ornella Vanoni, un mito senza confini
(di Paolo Biamonte)
(ANSA) - ROMA, 22 NOV - Ornella Vanoni aveva 91 anni compiuti
il 22 settembre ma già da tempo era un vero mito, rinato
ultimamente grazie alla sua presenza fissa nelle domeniche di
Che tempo che fa, dove esprimeva la sua simpatia, la sua
intelligenza, il carattere libero e la bellezza che l'avevano
sempre contraddistinta, senza freni. Un mito è sempre stata
infatti e non perché fosse
un'irraggiungibile figura avvolta nel mistero ma proprio per la
sua capacità di essere presente sulla scena da poco meno di
settant'anni con la sua pirotecnica personalità, la sua classe
d'artista e una incredibile carriera così ricca di incontri con
personaggi formidabili da sembrare un romanzo. Non è un caso che
è stata fino all'ultimo giorno una ricercatissima ospite dei
programmi televisivi, per gli aneddoti che raccontava, per la
sua imprevedibilità e la totale indifferenza nei confronti del
politicamente corretto e delle regole del galateo televisivo.
Per il suo novantesimo compleanno si era fatta un regalo,
incidendo Ti voglio con Elodie e ditonellapiaga e poi anche
Diverse, un nuovo progetto
discografico per BMG. Per poi realizzare con Pacifico, 'Vincente
o perdente', un diario sentimentale più che un'autobiografia di
90 spettacolari anni di vita.
Un'avventura umana e artistica nata all'insegna della
straordinarietà: lei, figlia della ricca borghesia milanese,
diventa, a vent'anni, la ragazza della Mala, nell'ambiente del
Piccolo, gioiello di quella Milano che viveva la stagione in cui
insegnava al mondo una nuova idea di Cultura. Con grande
scandalo dei bempensanti, Ornella diventa la compagna di Giorgio
Strehler
che, con un'intuizione geniale e la complicità di personaggi
come Dario Fo, Fausto Amodei, Fiorenzo Carpi e Gino Negri, le
cuce addosso un repertorio entrato nella storia: "Le canzoni
della Mala", opera di fini intellettuali ma presentate come
frutto di ricerca su antichi manoscritti di ballate popolari.
Nascono capolavori come "Ma mi" e "Le mantellate". Uscita dal
sodalizio
con Strehler e l'ambiente del Piccolo, la Vanoni entra in
contatto con la prima vera generazione di cantautori, la Scuola
Genovese: nasce l'amore con Gino Paoli immortalato da una delle
più belle canzoni della storia della musica italiana, "Senza
fine". Con Gino Paoli sono rimasti amici tutta la vita, i loro
concerti insieme sono stati un grande spettacolo e un grande
divertimento per l'incontro-scontro di due personalità così
forti. Da quel momento, entrata nell'universo della canzone,
trova un registro espressivo unico, lontano dalle convenzioni
melodiche che le permette di spaziare dalle cover di Roberto
Carlos, "L'appuntamento" a quelle della Piaf, "L'albergo a ore",
o di Tammy Wynette, "Domani è un altro giorno" fino a
quell'intuizione geniale di Sergio Bardotti che le fa incidere
"La voglia la pazzia l'incoscienza e l'allegria" con Vinicius De
Moraes e Toquinho, canzoni scritte da Jobim e Chico Buarque, un
album storico che ha contribuito alla popolarizzazione della
musica brasiliana in Italia. La sua sensualità e la sua eleganza
raffinata contribuiscono alla creazione di un'interprete dalle
caratteristiche uniche nel nostro panorama, un'artista
naturalmente votata a un respiro internazionale che ha
collaborato praticamente con tutti i più grandi autori e artisti
italiani, Lucio Dalla e Fabrizio De Andrè compresi e che è stata
anche la prima donna a vincere il Premio Tenco per il "miglior
cantautore" perché nel frattempo aveva anche cominciato a
scrivere le canzoni. La prova di una creatività fuori dagli
schemi tradizionali è "Ornella &", un album registrato a metà
degli anni '80 a New York, dopo che aveva più volte collaborato
con Gerry Mulligan, con artisti del calibro di Gil Evans, Herbie
Hancock, George Benson, i fratelli Michael e Randy Brecker, Ron
Carter, che rappresenta un'altra pagina memorabile della
discografia italiana, insieme a un canzoniere che fa parte della
memoria collettiva. La grandezza di Ornella Vanoni sta nel suo
essere riuscita a non perdere mai il contatto con la realtà
musicale, al di là delle mode e del susseguirsi dei trend,
evitando al tempo stesso il pericolo di essere soltanto un
classico con una vitalità straordinaria e una consapevolezza
superiore che viene da una vita memorabile. Fino all'ultimo
giorno, quando si è spenta, all'improvviso nella sua casa
milanese. (ANSA).
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