LA VALLETTA
Addio prezzario, Malta abolisce lo schema di vendita passaporti

(ANSA) - LA VALLETTA, 18 LUG - Addio al prezzario per la
vendita dei passaporti. Dopo oltre un decennio di critiche, sarà
ufficialmente abolito il controverso schema dei 'golden
passport' per la vendita della cittadinanza maltese lanciato nel
2014 dall'allora neoeletto governo laburista del rampante Joseph
Muscat. La proposta di modifica alla legge sulla Cittadinanza,
la numero 188 dell'ordinamento di Malta, è arrivata dal governo
dello stesso colore ora guidato da Robert Abela (succeduto nel
2020 a Muscat, travolto dalle proteste per le rivelazioni
sull'omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia) che in
passato aveva difeso lo schema. Mandato in pensione dalla
sentenza della Corte europea di Giustizia che nell'aprile scorso
ha dichiarato il programma maltese "in violazione del diritto
dell'Ue" in quanto "l'acquisizione della cittadinanza
dell'Unione Europea non può essere il risultato di una
transazione commerciale".
Nei giorni scorsi, il ministro degli Interni Byron Camilleri
ha presentato la proposta di abolire lo schema, rimpiazzato con
un sostanziale restyling. Rivendicando il diritto di Malta di
concedere i suoi passaporti a chiunque ritenga opportuno. Negli
ultimi 11 anni il vecchio schema ha garantito il passaporto
maltese (che apre lo spazio Schengen e offre viaggi senza visto
in oltre 100 Paesi, Usa compresi) in cambio di contributi per
almeno un milione di euro, di cui almeno 600mila euro in
contanti, il resto in acquisti immobiliari e donazioni.
Mercoledì, in un briefing con giornalisti maltesi, Camilleri ha
affermato che "l'elemento transazionale del processo verrà
completamente eliminato dal programma, così come il ruolo svolto
dagli agenti", ovvero le strutture nate per curare l'intera
procedura per gli oltre mille ricchi di tutto il mondo (russi,
azeri, libici, arabi, cinesi, le nazionalità dei principali
'clienti' del programma che ha portato miliardi di euro nelle
casse della Valletta). L'acquisizione della cittadinanza ora, ha
sostenuto, sarà "aperta a coloro che avranno fornito servizi
contributi eccezionali" a Malta.
"Rispetteremo la sentenza della Ue e ci conformeremo alla sua
decisione - ha affermato il ministro -. Tuttavia, la Corte ha
anche confermato che la concessione della cittadinanza è una
competenza nazionale".
"Amplieremo e rafforzeremo il modo in cui la cittadinanza
viene concessa per merito", ha precisato ricordando che Malta ha
un programma di cittadinanza per merito in vigore dal 2017,
quando venne introdotto con sostegno bipartisan nel (vano)
tentativo di fermare la procedura che tre mesi fa è arrivata
alla bocciatura definitiva. Ora la legge sulla Cittadinanza sarà
modificata per consentire anche a "filantropi e tecnologi" di
beneficiare del programma di cittadinanza per meriti. Tra i
quali è esplicitamente citata la "creazione di posti di lavoro"
come criterio per valutare un "contributo eccezionale al Paese"
e comunque il ministro potrà anche indicare individui "la cui
naturalizzazione è di eccezionale interesse per la Repubblica di
Malta", facendo l'esempio ipotetico di un chirurgo straniero che
fornisca un servizio medico attualmente non disponibile a Malta.
Per l'opposizione il 'restyling' è una vittoria. "La
cittadinanza maltese non avrebbe mai dovuto essere messa in
vendita", ha dichiarato il Partito Nazionalista affermando di
"accogliere con soddisfazione" l'abolizione del programma. La
sentenza della Corte europea di Giustizia ha "gettato un'ombra
sul nostro Paese" ma "è positivo che i laburisti abbiano
riconosciuto che la cittadinanza non si vende, anche se lo hanno
fatto solo dopo una sentenza della Corte europea". (ANSA).
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