IL LUTTO
Addio, Professore. La Robur piange Asti
Se n'è andato uno dei maestri della pallacanestro varesina e italiana. Solo due giorni fa era stato inserito nella Hall of Fame. Sul blog della società il grazie della sua "famiglia"
È entrato nella Hall of Fame due passi prima di mettere piede in Paradiso.
Gianni Asti, giocatore (con Stella al merito), allenatore (benemerito) e uomo di classe cristallina ha fatto saltare, al suo solito, tutti gli schemi e s'è involato verso il canestro che vale una vita. L'ultimo.
Classe 1935, il Professore avrebbe compiuto 79 anni il prossimo 25 marzo: ha incarnato sino alla fine lo spirito roburino: alla Robur et Fides è legata la sua vita, sebbene abbia cominciato a tirare a canestro per la Pallacanestro Varese comandata - non c'è altro verbo - da un altro fior di professore, Vittorio Tracuzzi.
Giocatore, allenatore, dirigente, Asti fu tra i protagonisti con Gigi Ossola, Tozzini, Baroni e Vaccaro, sotto la guida di Diego Roga di un'impresa storica del basket italiano: cinque promozioni consecutive, dall'allora campionato di Promozio e alla serie A giocata in maglia roburina, con sponsor Prealpi Varese nel 1963/'64.
La serie A, Asti la conquistò pure da allenatore, vincendo lo spareggio contro Siena nel 1972. Un anno dopo, il presidente di quella Robur, Dante Trombetta - volato via lo scorso 21 dicembre - siglò l'accordo con la Pallacanestro Milano: l'ingegner Azeglio Maumary (poi presidentissimo del Geas Sesto San Giovanni) s'impegnò a costruire il centro sportivo di via Marzorati in cambio di una prelazione sui talenti sfornati dal settore giovanile della Robur.
Seguirono per Asti gli anni fortunati di Vigevano, una parentesi nel basket femminile milanese, senza mai smettere il realismo di chi - ai tempi - lo stipendio andava a sudarselo (nel caso, in una concessionaria), prima del ritorno in via Marzorati a insegnar fondamentali tecnici e di vita a giocatori, allenatori e dirigenti.
Poco prima che le sue precarie condizioni fisiche s'aggravassero e di venire dunque ricoverato al Niguarda di Milano, Asti ha continuato a vegliare come un nonno sui virgulti roburini: un'occhiata durante allenamenti o partite, al Campus o alla Robur, un aggettivo, poche parole prima o dopo gare importanti e l'incitamento a darci dentro senza lasciar nulla d'intentato: una lezione di basket, la più importante lezione di vita. Non è stato il Professore per caso, Gianni Asti. E la sua società, pardòn, la sua famiglia, lo ricorda così, venerdì 14 febbraio, dal blog roburino: "Con profonda tristezza annunciamo la scomparsa del grande maestro Gianni Asti che oggi all'età di 79 anni ci ha lasciato; rimarranno con noi per sempre i bellissimi momenti passati assieme, i suoi grandi insegnamenti di basket e di vita; una vita interamente dedicata con enorme passione alla pallacanestro e in particolar modo ai giovani. Tutta la Robur et Fides si stringe ai suoi cari per l'ultimo saluto all'Allenatore degli allenatori. Ciao Gianni, grazie di tutto".
© Riproduzione Riservata