DOPPIO LUTTO
Addio Tagliaferri e Campi, lato umano del calcio
Il primo fu portiere professionista e poi “anima” della Rhodense, il secondo si preparava a guidare la Calvairate

Questo mestiere è fatto di incontri. Persone che conosci professionalmente e che, in pochi casi, sanno entrare a far parte anche della tua vita. A volte per anni, a volte anche solo per una chiacchierata fugace. Ma che, quando sai che non potrai incrociarli più, ti lasciano con un vuoto inimmaginabile.
Ieri due di queste persone, Renzo Tagliaferri e Marco Campi, se ne sono andate. Il primo era una figura storica del calcio lombardo: grande portiere ai tempi della carriera di calciatore, fino a difendere i pali del Milan negli anni ’60, per poi diventare allenatore e dirigente per una vita alla Rhodense; il secondo era divenuto un “nome” per il football della nostra zona da allenatore dell’Ardor Lazzate dei miracoli, una piccola società portata fino in Eccellenza nonché alla vittoria della Coppa Italia regionale dopo aver eliminato il Varese, unica squadra in grado di battere i biancorossi nell’intera stagione 2015/2016. Due figure che rimarranno impresse però non solo sul piano sportivo, ma anche nel percorso di vita di chi scrive e di tutti coloro che li hanno conosciuti, per aver sempre saputo portare avanti il proprio mestiere con una professionalità e un’umanità non comuni.
Conoscemmo Tagliaferri agli albori della nostra carriera giornalistica, quando telefonavamo al campo della Rhodense per farci raccontare le gesta degli orange. Che avesse vinto o perso, era sempre disponibile e prodigo di suggerimenti anche con un ragazzino alle prime armi che all’epoca aveva la tremarella anche solo ad alzare la cornetta. Mai una parola fuori posto, semmai un consiglio, con la sportività dovuta all’esperienza, sì, ma anche e soprattutto a quell’anima che hanno solo i grandi maestri. Lo hanno tradito l’età e un fisico logorato da tanti acciacchi. Ma lui ha sempre tenuto duro, assistendo all’ultimo trionfo dei colori che erano la sua vita, la promozione della Rhodense in Eccellenza, e partecipando appena due settimane fa alla presentazione della nuova squadra in vista della prossima stagione, per poi andarsene silenzioso, conservando, ne siamo sicuri, il sollievo dei tanti abbracci e sorrisi tributatigli da coloro che, in fondo, erano un po’ figli suoi.
Marco Campi invece si preparava a vivere una nuova avventura alla guida della Calvairate: lui se n’è andato all’improvviso, colpito da un malore sul lavoro.
Lo vogliamo, però, ricordare sereno e felice il giorno in cui lo conoscemmo personalmente, nel momento più alto della sua carriera, appena dopo la finale di Coppa Italia vinta quattro anni fa contro il Legnano (foto 2). Come prima cosa volle fare i complimenti ai suoi avversari, a ulteriore riprova della grande umiltà che era la cifra dei successi di quella squadra. Non ci incrociammo più, se non telefonicamente, ma tanto bastò a Campi per lasciarci un segno, come solo i grandi sanno fare. E, ora che lui e Renzo non ci sono più, vogliamo salutare entrambi con un abbraccio semplice e commosso, convinti che la loro lezione sportiva e umana sui prati verdi della Lombardia non verrà dimenticata.
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