IL CASO
Al Lido di Arona la guerra del panino
Divieti imposti dal gestore, vigilantes all’ingresso. Ed è polemica

Lido di Arona: la battaglia del panino e del lettino sul bagnasciuga. Ieri, domenica 23 luglio, i gestori dell’area hanno messo dei vigilantes a guardia dei due ingressi, uno carrabile e uno pedonale. Lo scopo? Fare rispettare il divieto di picnic, come previsto dalla convenzione con il Comune e il Demanio, ma anche far rispettare altri divieti, come introdurre genericamente “cibo e bevande” ma anche “ombrelloni, sedie, lettini, tende, tavolini od oggetti similari”, come indicato in un cartello.
BAGNANTI RESPINTI
E così molti bagnanti, giunti all’ingresso con borse, zaini o anche solo due sedie, sono stati respinti. È quello che è capitato a una coppia lombarda che voleva accedere con dei panini e due lettini: «Non è giusto - ha detto l’uomo - Avrei potuto chiamare i carabinieri». La donna ha aggiunto: «La scorsa settimana ci hanno visto mangiare due toast portati da casa e ci hanno fatto un sacco di storie». Gli addetti alla vigilanza spiegano che ci sono gruppi di ragazzi che arrivano con casse di birra o con borsoni colmi di ogni genere di cibo: «Poco importa che non abbiano il telo per il picnic, perché poi tocca ai gestori ripulire tutto e smaltire l’immondizia». In settimana invece, se la giornata non è “da bagno”, il gestore chiude l’area con tanto di lucchetto e se ne va. È già avvenuto due volte in pochi giorni. Arrivato un temporale in tarda mattina o nel primo pomeriggio, i titolari del chiosco hanno deciso di chiudere prima, nonostante dopo poco tempo la pioggia fosse cessata e ci fosse un sole splendente. E il locale pubblico ha un orario di apertura fissato fino alle 19.30.
SOLLECITATO IL COMUNE
Una situazione che non piace al Pd e a Italia Viva, che con due comunicati hanno invitato l’amministrazione comunale a vigilare. La minoranza ha presentato un’interrogazione consiliare firmata dal gruppo Arona Domani. Gianluca Ubertini, segretario locale Pd, spiega: «Avevamo già sollevato il caso in Consiglio nel 2021 per chiarire che il divieto di picnic non può essere interpretato dal gestore per impedire a chi accede di portarsi da casa una bevanda o un panino. Ci era stato risposto che il gestore non sarebbe stato con il fucile puntato, ma si volevano impedire eccessi. In violazione della convenzione, invece, ora c’è un grosso cartello che indica i divieti. Come per l’accesso alla spiaggia delle Rocchette, anche qui i gestori agiscono come vogliono».
Dello stesso avviso Fausto Ferrara, referente locale di Italia Viva: «Ogni anno la stessa storia: il Comune non vigila. Alle Rocchette l’apertura della spiaggia libera deve essere garantita dalle 8.30 a mezzanotte e mezza, tutti i giorni. E ciò non avviene».
LA REPLICA DEL SINDACO
Federico Monti, il sindaco leghista, replica: «Non possono chiudere prima, anche se piove. Li abbiamo richiamati. L’ingresso con il cibo? Lì c’è un bar e un solarium. Chi accede con borse vuole fare picnic e ciò è proibito. Duecento metri più a sud abbiamo allestito la spiaggia del Sorriso e c’è il pratone del Vevera, anche se non è ombreggiato come al Lido».
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