LA FESTA
Al Sacro Monte è già Natale
Folla per l’accensione del grande albero e nelle vie del borgo

La campanella suona alle undici. Babbo Natale chiama i bambini per i regali e per qualche foto. I pacchetti, le luminarie, la slitta. Nel giorno dell’Immacolata c’è anche uno spruzzo di neve che fa tanto Lapponia. E invece siamo al Campo di Fiori. Ieri, domenica 8 dicembre, il Natale nella magia del Sacro Monte. Ci deve essere davvero qualcosa di speciale per spingere le persone a venire fin quassù, a quasi mille metri di altitudine.
A piedi, in bicicletta, con le navette messe a disposizione dal Comune. I più fortunati arrivano in auto, prima che i posti finiscano e la strada venga chiusa. «È un’opportunità importante per questa zona» spiega Laura Orlandi, proprietaria dell’Osteria Irma, dove è allestita la Grotta di Babbo Natale. «Abbiamo preparato tutto da soli, con i residenti del borgo e le Tavole del Gusto, il gruppo che comprende i ristoratori del monte. Abbiamo pensato alle luci, alle decorazioni, al vin brulè e ai piatti forti della casa. Siamo pronti per il Natale».
Basta scendere un po’ e arrivare al Santuario per scoprire un vero e proprio itinerario del gusto, anzi “goloso”. I ristoranti e gli alberghi si sfidano a colpi di specialità. Polenta in tutte la varianti, risotti e il profumo del cinghiale a mischiarsi con l’aria di montagna, in un percorso che però non è solo culinario.
Oltre alla mostra dei presepi, aperta fino al 6 gennaio, il Museo Baroffio organizza un incontro sul tema della Natività. «Sono stati messi a confronto – precisa la responsabile della struttura – un’adorazione dei Magi di stampo fiammingo con “Natività” di Sergio De Castro e l’affresco di inizi ‘400 conservato nella Cripta del Santuario».
Una proposta che si inserisce all’interno del nuovo piano di apertura straordinaria del museo nel periodo natalizio.
Eppure la frase che si sente ripetere per tutta la giornata è «il vero pienone ci sarà quando si accenderanno le luci». Detto, fatto. Scende la sera, sale la gente sui pullman. Dal primo pomeriggio sono stipati. Alle diciassette dal museo Baroffio parte il “Viaggio dei Re Magi” un tour per bambini a cura di “Coopuf teatro” con l’esibizione del coro “Amici della montagna” di Origgio. Tra i vicoli del borgo quasi non si passa.
Un’ora più tardi finalmente il Sacro Monte si accende. Uno dopo l’altro si illuminano prima il Santuario, poi l’albero di Natale al Mosè.
Il colpo d’occhio è sorprendente. «Voglio ringraziare chi ha contribuito a rendere così bello il Sacro Monte» dichiara il sindaco Davide Galimberti. «È un altro punto illuminato della città. Desideriamo che le luci diventino una vera attrazione» aggiunge il primo cittadino.
«È stato un lavoro frenetico dei volontari e degli abitanti del borgo» sottolinea don Sergio Ghisoni, parroco di Santa Maria del Monte, ricordando come senza il loro impegno tutto questo non sarebbe stato possibile.
Dello stesso avviso anche Giuseppe Marangon, uno dei promotori dell’iniziativa: «In ogni lucina c’è una parte di noi. Abbiamo sacrificato il tempo dedicato alle famiglie, a volte al lavoro, per portare avanti il nostro progetto».
Un’ opera di gruppo a cui ha contribuito il vicesindaco Daniele Zanzi, che ribadisce come l’allestimento sia «dovuto al grande orgoglio degli abitanti del Sacro Monte».
Sabato 7 dicembre, le luci ai Giardini Estensi.
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