IL FURTO
Gesù Bambino è stato rapito
Indagine lampo della Polizia locale dopo il colpo nel Santuario di Valdarno: denunciato un muratore bergamasco e recuperata la statua
Il mistero è durato appena 24 ore. Il tempo di accorgersi che la statua era sparita, di visionare dieci ore di filmati registrati dalle telecamere che sorvegliano la piazza e di identificare il ladro.
Adesso il Gesù Bambino che da sempre è oggetto della devozione dei fedeli che frequentano il santuario mariano di Valdarno si trova al sicuro su una scrivania del comando della polizia locale di Trescore Balneario, Comune in provincia di Bergamo. L’uomo che l’aveva prelevata, un muratore italiano con moglie e figli, è stato denunciato a piede libero con l’accusa di furto aggravato.
Il furto era stato scoperto giovedì 17 gennaio, quando una volontaria aveva aperto il santuario e si era accorta che la statua non c’era più. Nessun segno di effrazione, evidentemente qualcuno aveva approfittato del fatto che il luogo fosse accessibile. Mercoledì la chiesa era rimasta chiusa al pubblico, l’ultima volta che il santuario aveva accolto i fedeli era stata martedì. E per buona parte della giornata, garantivano in molti, allora il Bambinello era rimasto al suo posto, di fianco all’altare.
Nella chiesa non ci sono telecamere, ci sono però quelle della piazza. Così gli agenti della polizia locale hanno cominciato a guardarsi i filmati registrati nell’orario di apertura del santuario, fino a quando cerca e cerca l’attenzione si è concentrata su un uomo che quel giorno in chiesa era entrato due volte. La prima volta ne era uscito a mani vuote, la seconda tenendo qualcosa avvolto nel suo giubbotto, che si era levato.
Le telecamere avevano inquadrato il soggetto mentre saliva su un furgone, la cui targa era leggibile. Il furgone era intestato a un’azienda edile di Gerenzano, fatte due verifiche si è scoperto chi l’aveva in uso nell’orario indicato.
A quel punto, il comandante Alberto Tarroni si è precipitato dal pubblico ministero di turno alla Procura di Busto Arsizio, il sostituto procuratore Nadia Calcaterra. «La nostra preoccupazione era che il ladro rivendesse la statua, o che peggio sentendo che eravamo sulle sue tracce la distruggesse per cancellare le prove del furto». «Il sospettato abita a Trescore Balneario - continua il comandante -, d’intesa con la Procura ho allertato i colleghi di Trescore, che nonostante i molti impegni hanno capito la situazione e si sono subito presentati a casa sua. Quando si è visto scoperto, questi ha preferito evitare la perquisizione e ha indicato subito dove aveva messo la statua, ammettendo di aver fatto una sciocchezza».
Il muratore è stato denunciato per furto aggravato, Gesù Bambino è stato preso in consegna dagli agenti di Trescore, che nei prossimi giorni lo porteranno ai colleghi di Albizzate. I quali a loro volta lo restituiranno al parroco. Il giallo del rapimento di Gesù Bambino è durato un giorno solo, adesso la comunità può finalmente tirare un sospiro di sollievo. Al di là del suo valore economico, che non è mai stato stimato, la statua ha un enorme valore affettivo e culturale per chiunque abiti ad Albizzate e per i tanti che frequentano il santuario venendo da fuori paese.
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