L’INCHIESTA
Amga, bilanci gonfiati ad arte
Un anno di indagine sulla gestione 2012. Sequestrati i pc di 2 dirigenti: il rischio prescrizione

Tutto era partito da un banale controllo di routine, di quelli che la guardia di finanza organizza a campione nelle aziende di tutto il Paese. Visti i libri di Amga Spa, gli uomini del tenente colonnello Domenico Morabito avevano subito notato che l’Iva sul teleriscaldamento non era stata applicata in modo corretto, cosa che come è noto aveva comportato ad Amga una multa per 1,8 milioni di euro.
Quello che fino a ieri nessuno sapeva, però, è che da quel momento la finanza aveva fissato la sua attenzione anche su altri capitoli del bilancio 2012 dell’ex municipalizzata, individuando una serie di incongruenze che meritavano approfondimenti. Da qui la segnalazione alla procura di Busto Arsizio e l’indagine condotta dal pubblico ministero Nadia Calcaterra, che iniziata circa un anno fa lo scorso 19 luglio aveva portato al sequestro dei computer dell’ex direttore generale di Amga Paolo Pagani e dell’ex direttore amministrativo Angelo Zanzottera, che dal 2013 nessuno aveva più toccato. Oggi con Pagani e Zanzottera risultano indagati anche l’ex presidente di Amga Chiara Lazzarini e il suo vice Alessandro Castiglioni, gli amministratori Roberto Garbagnati, Roberto Ortica e Renzo Privitera, il presidente del consiglio sindacale Roberto Azzimonti e i sindaci Bruno Dell’Acqua e Nora Cattaneo. Per tutti l’ipotesi di accusa è quella di falso in comunicazioni sociali, perché le stranezze del bilancio Amga sarebbero state create ad arte per alzare i crediti e abbassare i debiti della Spa, così da nascondere i problemi della società e presentarla più in salute di quanto realmente fosse.
Nel 2013 il nuovo presidente di Amga Nicola Giuliano aveva sollevato dubbi anche sui bilanci 2011 e 2010, ma gli inquirenti hanno concentrato la loro attenzione solo sul 2012. E già così sull’intero procedimento grava il rischio prescrizione, che potrebbe scattare il prossimo anno.
L’esposto presentato nel 2013 sulla compravendita del terreno di via Novara non c’entra quindi nulla con i 10 avvisi di garanzia notificati martedì. Quella era un’indagine diversa, che affidata alla procura di Milano era stata archiviata perché il pubblico ministero di turno non aveva ravvisato ipotesi di reato.
Alla fine del 2013 la competenza territoriale su Legnano era però stata spostata da Milano a Busto Arsizio, e un paio di anni dopo la finanza era tornata a ficcare il naso nei conti di Amga. Il prossimo passaggio sarà analizzare il contenuto dei computer di Pagani e Zanzottera, poi Calcaterra tirerà le sue conclusioni.
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