IL CONCERTO
Ana Carla Maza incanta allo Stresa Festival
La violoncellista, cantante e compositrice cubana tra musica e dialogo con il pubblico

La sua è una famiglia di musicisti che le ha insegnato «l’amore e il rispetto per l’arte e per la musica, come se fossero qualcosa di sacro». La “rivoluzione” del violoncello di Ana Carla Maza passa per lo Stresa Festival, dove sabato sera, 19 luglio, non ha semplicemente coinvolto, ma incantato il pubblico che l’ha applaudita al Centro Congressi dello Stresa Festival Hall, dove il concerto tappa del “Caribe World Tour” della violoncellista, cantante e compositrice cubana si è svolto davanti a una platea che ha seguito, ritmato, accompagnato la straordinaria voce dell’artista. Con lei, Mily Pérez alla tastiera, Jay Kalo alla batteria e Luis Guerra alle percussioni, in uno spettacolo che ha messo in luce tutte le doti di Ana Carla Maza e dei suoi compagni di viaggio musicale. E che ha mostrato un altro aspetto del violoncello, che ricorda le tradizioni classiche, ma diventa altro, quasi un danzatore tra le mani e i passi di danza con cui l’artista accompagna la sua performance, creando quel suono che la distingue e che unisce, appunto, il virtuosismo di una formazione classica affinata a Parigi con il jazz latino, il pop, il rock e influenze urbane.
Ana Carla Maza alterna la musica al dialogo con il pubblico, parlando dell’allegria del “caribe”, del caraibico: quella capacità di trovare il sorriso che accompagna la musica cubana sempre, anche nelle avversità. E invitando tutti a sognare, a non rinunciare ai propri sogni. Lei, che, confida, era «partita con le valigie piene di sogni» ed essere lì sabato per lei «è un sogno».
Allegria, ritmo, ma anche profonda poesia e sensibilità nella libertà artistica che le musiche e le canzoni di Ana Carla Maza esprimono, e dove l’amore è uno dei temi portanti. Al punto che, allo Stresa Festival, la violoncellista dedica alcuni brani all’amore e alle coppie di innamorati in sala, e lo esprime sulle note e sulle parole di un canzone che si svolge al sesto piano di un palazzo senza ascensore, in un appartamento piccolissimo, ma che è riempito anche oltre le pareti dall’amore della coppia che ci vive.
E poi, quell’omaggio ad Astor Piazzolla che ha scritto, e quella capacità di splendere, con la voce, con la musica, con la perfetta sintonia con il gruppo che l’accompagna. E l’abbraccio con il pubblico, invitando persone a salire con lei sul palco a ballare nel finale e spronando a fare altrettanto chi è rimasto in platea. Senza sottrarsi ad autografi e foto finali con i fan.
Una nuova stella della scena sudamericana, è stata definita Ana Carla Maza con il suo quartetto. Una stella che ha illuminato Stresa e lo Stresa Festival, che si conferma un’eccellenza, giunta alla sua sessantaquattresima edizione. Il programma completo su www.stresafestival.eu.
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