CONSUMI
Anche a Varese il caffè è un lusso: «Prezzi raddoppiati»
Gli esperti: ecco che cosa c’è dietro i rincari

È un’abitudine irrinunciabile per la maggior parte degli italiani, quella di iniziare la giornata davanti ad una tazzina di caffè. Un rito che, ahinoi, rischia di costarci sempre di più, a causa degli aumenti della materia prima, ovvero il caffè verde. E se per ora dalle nostre parti il costo dell’espresso al bar è rimasto pressoché invariato, con l’incremento di prezzo che se lo stanno assorbendo direttamente gli esercenti, discorso diverso riguarda il consumo casalingo: il prezzo del classico pacco di caffè - basta farsi un giro in negozi e supermercati - è infatti già lievitato.
L’andamento e le cause
Secondo uno studio della Camera di Commercio di Varese, sull’analisi della variazione dei prezzi al consumo relativa a marzo 2025, il caffè ha registrato un aumento di prezzo del 16,2%. I motivi sono da imputare specificatamente, come si diceva, al costo della materia prima, che è rimasto invariato tra il 2015 e il 2021, fermo a 1-1,3 dollari per libra, per poi però raddoppiare in soli tre anni: nel 2024 ha infatti toccato i 2,5 dollari per libra, fino a raggiungere i 4,3 nei primi mesi di quest’anno. Ma quali sono le cause di questi rincari? Innanzitutto i cambiamenti climatici, in particolare le piogge incessanti e poi i periodi di siccità che hanno interessato importanti zone della produzione del caffè verde, come il Brasile e il Vietnam. A ciò va poi aggiunto anche il problema dei trasporti, con la chiusura del Canale di Suez, che ha obbligato le navi, per diversi mesi, a circumnavigare l’Africa, con un allungamento del tragitto di una ventina di giorni a viaggio. Ma non è tutto. In questo scenario già di per sé preoccupante, si inseriscono pure le manovre speculative di mercato. Vi è anche da annotare che il caffè si sta sempre più diffondendo come bevanda nel mondo, soprattutto in Asia e, con un irrobustimento della domanda, va da sé che il prezzo è destinato a salire. E il rischio è che i baristi non riescano più a contenere l’aumento e saranno obbligati a ritoccare il costo della tazzina, che s’aggira giù sul 20% in più rispetto al 2021, secondo lo studio condotto dal Centro di formazione e ricerca sui consumi (Crc) in collaborazione con Assoutenti, che ha messo a confronto i prezzi del caffè servito nei bar delle principali città italiane.
Quadro diversificato
Analizzando i dati dell’apposito Osservatorio Mimit, emerge come la tazzina di espresso continui infatti a subire continui incrementi, al punto che il prezzo nelle grandi città è passato da una media di 1,03 euro del 2021 a una media di 1,22 euro di gennaio 2025, con un aumento superiore al 19%. Listini tuttavia estremamente diversificati sul territorio: Bolzano si conferma la città col caffè più costoso, con un prezzo medio di 1,43 euro, seguita da Trento, Pescara e Trieste con 1,34 euro; Milano 1,21. Sul versante opposto, è Catanzaro la più economica, unica tra le grandi province dove la tazzina non supera il costo di 1 euro. «Alla base del caro caffè vi sono una serie di fattori - spiega il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso -. Il caro energia che determina maggiori costi in capo ai pubblici esercizi, e i rincari della materia prima, con le quotazioni del Robusta che viaggiano oggi sopra quota 5.400 dollari a tonnellata contro i 1.400 dollari del 2021, mentre l’Arabica viaggia attorno ai 3,9 dollari per libbra raggiungendo i massimi storici, hanno impattato sul costo del caffè in Italia, con l’espresso che diventa sempre più salato».
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