L’ALLARME
Ancora topi, chiuso l’asilo
Nuova invasione di pantegane a Sacconago. Stop di una settimana per la disinfestazione

Un primo ratto è già stato catturato. Chi ha visto la fotografia assicura che si tratti di «un bestione, una vera pantegana, non certo un topolino».
Lo conferma Alessandro Chiesa, assessore comunale all’Ecologia, mentre riflette sulla nuova emergenza che ha coinvolto la scuola dell’infanzia Speranza, fino a farne disporre la chiusura fino a domenica 21 ottobre dell’edificio, in modo da poterlo disinfestare in modo radicale.
Una situazione spiacevole, per molti versi allarmante, peraltro non nuovo dalle parti di Sacconago, dove l’asilo non è riuscito a liberarsi di una colonia di roditori che ha deciso di invadere gli spazi frequentati dai bambini.
Già a inizio settembre, alla ripresa delle attività, era stato necessario intervenire. Perché alla riapertura della struttura dopo le ferie, si era scoperto che una serie di topolini (allora furono descritti così) avevano assaltato la zona mensa, dove i responsabili della cucina avevano accatastato il cibo a lunga conservazione.
Fu necessario bloccare tutto per una settimana, lasciar spazio alle ditte specializzate nella disinfestazione e approfittare del fatto che gli alunni delle classi superiori del plesso Galileo Galilei (di cui la Speranza fa parte) avrebbero ripreso le lezioni solo la settimana successiva per spostare i piccoli dell’asilo alle non distanti scuole Ada Negri.
Ma evidentemente quelle grandi pulizie non sono riuscite a sradicare la criticità. Tant’è che nei giorni scorsi la presenza di roditori si è ripresentata. «Non si è capito bene da dove riuscissero ad entrare - precisa Chiesa - ma certamente avveniva di notte. Così subito sono state prese delle contromisure, suturando possibili ingressi, evitando di lasciare cibi in zone accessibili e potenziando le pulizie mattutine».
Insomma, per l’esponente forzista, «nonostante il disagio, mi sento di assicurare che nessuno dei ragazzini né delle educatrici abbia mai corso pericoli sanitari».
Tuttavia è rimasto evidente il fatto che la particolare e sgradevole convivenza non potesse proseguire e che il fatto di tenere aperte le aule agli alunni non avrebbe permesso di fare un’operazione radicale di eliminazione delle pantegane.
Neppure le esche erano facili da posizionare con sicurezza in un contesto popolato da bambini.
Così l’altro giorno il sindaco Emanuele Antonelli, lo stesso Chiesa e l’assessore all’istruzione Gigi Farioli hanno indetto una riunione con i genitori, spiegando con franchezza la situazione, lasciando che un esperto illustrasse come si potesse agire e prendendo congiuntamente una decisione.
«Sono stati proprio mamme a papà a dirci che la cosa migliore era interrompere le lezioni per una settimana, forse di più, comunque per il tempo necessario a debellare i ratti. Li ringrazio di aver capito cosa stesse accadendo e di averci aiutato a gestire l’emergenza senza eccessive lamentele», chiarisce l’assessore.
Per quelle famiglie trovatesi in difficoltà nel non poter accedere al servizio educativo e di custodia dei figli (circa una ventina di casi) è stata creata una classe speciale, gli altri resteranno invece a casa.
Così, di fatto, si è potuto avviare il contrasto radicale (almeno si spera) di questo gruppo di roditori che stanno tenendo sotto scacco la scuola sinaghina da mesi.
«Ci dicono che probabilmente si tratta di pochi topi, quattro o cinque in tutto componenti una piccola colonia, e che quindi il risultato dovrebbe essere definitivo. Ce lo auguriamo vivamente».
Intanto l’altra mattina, giovedì 11 ottobre, il capofamiglia dei roditori (stando almeno alle sue dimensioni) dovrebbe essere finito in trappola.
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