IL PERSONAGGIO
Bonomo alla conquista di Sanremo
C’è l’autore gallaratese dietro i brani di Mudimbi e Le Vibrazioni

C’è il suo nome dietro due dei brani in gara, uno dei Campioni e un altro nei Giovani: il gallaratese Andrea Bonomo firma infatti “Il Mago”, canzone che stasera è in gara cantata da Mudimbi. Il testo è stato scritto da Bonomo insieme al cantante, mentre le musiche sono il frutto del lavoro di un team composto dall’autore gallaratese, dall’artista in gara e da Alessandro Bavo, Federico Vaccari, Pietro Miano e Marco Zangirolami.
Per quanto riguarda il brano delle Vibrazioni, “Così sbagliato” è stato scritto dal cantante del gruppo Francesco Sarcina insieme a Bonomo, Davide Simonetta e all’altro gallaratese Luca Chiaravalli.
Michel Mudimbi piace: quali sono i suoi punti di forza?
«È un ragazzo autentico, non c’è trucco. Non è né un cantante classico nè un rapper, è oltre. Ha un’identità definita. Lavora in modo serio, fa domande mirate, è super-pragmatico. È Italo-congolese e credo che il ritmo che ha nel sangue sia dovuto anche alle sue origini».
Com’è nato il brano?
«Mudimbi mi ha mandato il pezzo con le strofe, mancava inciso e mi è venuto in mente subito il ritornello, gliel’ho rimandata dopo poche ore. Ci siamo innamorati del brano, ci divertiva. È stata una genesi molto naturale».
Com’è il rapporto fra autori e artisti?
«Più l’artista è famoso e più filtri ci sono; viceversa con gli artisti emergenti si crea un rapporto di amicizia reale e fraterna».
Tu stesso eri nei “Giovani” a Sanremo 2008 con il brano “Anna”, che ricordo hai?
«Tremendo. Il pezzo parla di mia madre e Pippo Baudo volle cambiare il ritornello, il mio non aveva testo, era tutto orchestra. Non mi perdono di aver fatto entrare qualcuno in una mia canzone così intima».
Preferisci fare l’autore?
«Stare al centro dell’attenzione non è il mio habitat. Parafrasando Enzo Jannacci, il bello è vedere che quello che ho fatto nella mia stanza anonima di Gallarate arrivi a tutti. È un po’ come andare al proprio funerale».
E invece delle Vibrazioni cosa dici?
«Sono arrabbiato che nella prima serata il brano sia andato in onda per ultimo, quasi all’una di notte. Credo sia stato penalizzato per quello ed è finito nella parte bassa della classifica. Ma la bella notizia è che sta già andando fortissimo in radio, la canzone ha un’emotività accentuata e si ispira alla tradizione senza andare troppo indietro nel tempo».
Come nascono i tuoi pezzi?
«Io scrivo canzoni e poi cerco una collocazione, fare il contrario può essere controproducente. Scrivo in qualsiasi momento, quando sono in piena fase creativa “vomito” brani: basta un’intuizione, una frase detta da qualcuno».
Da Gallarate chi ti segue?
«Domani mi raggiunge mia moglie Giada e poi domenica torniamo a casa da nostra figlia Nilde, che adora “Il Mago”. Mudimbi piace tanto ai giovanissimi.
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