DODICI PUNTATE
Leggende e misteri del lago in una docu-serie
“Vergante Bona alla scoperta” racconta sul canale Youtube affascinanti storie del Vco e Novarese. A firmare il lavoro l’aronese Rodolfo Gusmeroli e il regista di Cirié, Andrea Lazzari

Dalla costruzione del Colosso di San Carlo alle avventure dei pirati al largo di Cannero e Cannobio, dalle eroiche stalle di Ribot a Dormelletto ai resti del drago di Orta, dalle origini di Capitan Novara alle sorti delle streghe di Sambughetto, ai racconti dei contrabbandieri al confine con la Svizzera, al cannibale mitico di Angera. A svelare quel sottobosco di misteri, aneddoti storici e curiosità del territorio del Novarese, del Verbano, del Cusio e dell’Ossola è un avventuriero indomito. Si chiama Vergante Bona, personaggio nato dalla penna di Rodolfo Gusmeroli, aronese classe 1997, già premiato negli Usa all’Austin Festival e diplomato alla Roma film Accademy, e di Andrea Lazzari, giovane regista di Ciriè. È il protagonista della docu-serie «Vergante Bona alla scoperta!», dedicata alle leggende e alle storie del lago Maggiore che è iniziata il 7 maggio con il lancio ufficiale delle dodici puntate, che ogni mercoledì verranno pubblicate sul canale YouTube di Chaawpi. Si tratta del brand della casa di produzione multimediale Wamoz, realtà che rappresenta un fatto singolare nel panorama locale. “Vergante Bona alla scoperta!” nasce dal desiderio di raccontare l’anima più nascosta de luoghi, con una prospettiva inedita.
LE STORIE E IL FASCINO
«Da quando siamo bambini sentiamo parlare della scoperta del metano, avvenuta tra Arona e Angera - spiegano Rodolfo Gusmeroli, che veste i panni di Vergante Bona, e Andrea Lazzari, regista della serie -. Così come è sempre stato affascinante ascoltare le storie del contrabbando ossolano. Che si tratti di vicende, leggende o culti spirituali, Vergante Bona vive e racconta con estremo coinvolgimento il territorio, le sue storie e le sue eccellenze interrogandosi sugli aspetti che le hanno rese celebri. È un personaggio desueto, legato a modi di dire, usanze e abitudini del passato, che vive il presente aggrappandosi a racconti e gesta quasi dimenticate».
PRIMA PUNTATA ARONESE
La prima puntata, tutta aronese, è stata dedicata al Colosso di San Carlo. Vergante Bona, alias Gusmeroli, guida il pubblico alla scoperta di un mito che arriva direttamente dalle pagine di Piero Chiara. Nel romanzo “Sotto la sua mano” (1974) viene menzionata una certa connessione tra il colosso di Rodi e il colosso di San Carlo. Nella seconda puntata, uscita il 14 maggio, invece si va alla scoperta dell’isolotto di Partegora sul quale Alessandro Volta scoprì il metano: «Snocciolando tutte le vicende, ci siamo resi conto di quanto il territorio sia sempre stato importante nei secoli - dicono Lazzari e Gusmeroli -. È sempre stato teatro di storie che hanno anche cambiato il corso dell’umanità. Il nostro desiderio è quello di mostrare il lago in un modo diverso proponendo una riscoperta della nostra zona e storia». Le altre puntate usciranno con cadenza settimanale.
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