DOLORE E SPERANZA
«Un salice piangente per il mio Angelo»
Parla la mamma del liceale di morto a 17 anni

C’è il contrabbasso di Angelo, posato sul suo letto, grande com’era grande lui, un ragazzone con il 51 di piede. C’è il pianoforte ereditato dal nonno nella stanza accanto, la stessa dove domenica mattina Angelo Rizzi era con un amico, all’improvviso si è accasciato e ci ha lasciato in pochi istanti, a 17 anni. C’è la sua stanza della musica in giardino, un piccolo ex fienile, con le capre, le galline e le oche dietro la porta, pareti insonorizzate, un computer e un impianto di amplificazione: adesso dalle casse escono i suoni di un’orchestra digitale e sembra impossibile che a comporre quel brano sia stato uno studente del terzo anno del liceo musicale “Alessandro Manzoni” di Varese. Titolo: “Mi adagio nel mattino di primavera” da una poesia di Sandro Penna, e oggi sembra quasi una premonizione.
Ma soprattutto in questa grande casa immersa nel verde nella frazione Barzola di Angera, c’è un amore infinito, che non lascia spazio alla rassegnazione e cerca nell’indicibile, nell’impensabile - la morte di un figlio, di un fratello, che «stava sbocciando» alla vita - un senso per chi è rimasto. L’amore di mamma Gabriella, della sorella maggiore Gaia, del papà Giorgio, di Metello, di Daniela, dei nonni e di tutta la famiglia.
«Quando l’ho avuto in grembo ho desiderato intensamente dargli un nome che lo elevasse, che gli indicasse la strada per diventare un essere umano speciale - dice Gabriella -. E adesso, dopo che in questi giorni abbiamo ricevuto tantissime manifestazioni di affetto, tantissimi messaggi, foto e video che ci hanno rivelato quanto Angelo facesse per gli altri, anche a nostra insaputa, posso dire che mio figlio era ed è Angelo di nome e di fatto. Siamo circondati da un’onda d’amore, da una nuvola d’amore, e vorremmo che questo fosse un momento di morte che dà vita, un abbandono apparente che diventa esplosione di luce. Che quello che è successo fosse di sprone ad altri ragazzi ad andare avanti, trovando l’energia necessaria in lui e in loro stessi».
Servizio completo sulla Prealpina in edicola sabato 20 maggio
© Riproduzione Riservata