IL CASO
Anziano con bici elettrica: settemila euro di multa
Per la polizia locale di Gallarate il mezzo va classificato come motorino. Il diretto interessato: «Non dormo la notte»

Hai voluto la bicicletta? E adesso pedala. Ma il problema è che non si pedalava abbastanza. È costato caro ad un cassanese, Pietro Paolo Carlana, l’acquisto attraverso una trasmissione televisiva di un mezzo che, sulla carta, si presentava in maniera esplicita come una bicicletta elettrica da guidare senza casco, targa né assicurazione, e che può raggiungere la velocità massima di 25 chilometri all’ora. Solo che quello che si è presentato agli occhi della polizia locale di Gallarate nel 2018, ovvero pochi mesi dopo l’acquisto, nell’aspetto è invece esattamente un motorino con annessi i pedali. Con un pulsante da schiacciare per partire, senza il quale l’aggeggio non si mette in moto. Un dettaglio? Per nulla: ha fatto la differenza quando si è trattato di redigere i verbali che sono fruttati una sfilza di infrazioni per il cassanese che era convinto di circolare su una bici a pedalata assistita da usare liberamente.
SETTEMILA EURO
«Abito in una zona dove non ci sono più servizi, mi sentivo un principe con quella bici», ricorda Carlana, che oggi ha 81 anni e abita nella Cassano alta. Di fronte alla fregatura, lì per lì, i verbali della polizia locale sono passati in secondo piano rispetto al tentativo di venire a capo della vicenda con il venditore. Il cassanese ha fatto presente la situazione a un legale e pure alla Guardia di finanza. Ma alla fine non solo è rimasto in sospeso il tentativo di far emergere i contorni di un acquisto incauto e fermare il finanziamento per l’acquisto, ma è pure rimasto nel limbo l’eventuale ricorso contro la multa comminata dalla polizia locale. Così ora, cinque anni dopo, tra sanzioni, more, rate rimaste in sospeso per l’acquisto del mezzo della disgrazia (venduto a 1.500 euro) e tutto quello che ne seguiva, comprese le spese per il deposito delle due ruote, il conto complessivo che si presenta al malcapitato si aggira attorno ai 7mila euro.
LA CONFUSIONE SUL MODELLO
«Non ci dormo di notte. Qualcuno dovrebbe vergognarsi», incalza Carlana, che ogni volta che risale a piedi la salita verso casa maledice quel che ha acquistato. Una semplice ricerca online mostra che la confusione sullo stesso modello ha riguardato anche altri acquirenti in altre parti d’Italia. «Adesso li vendono addirittura coperti», si arrabbia il cassanese. E se ci si confonde oggi, figurarsi i dubbi di cinque anni fa. Ma nel caso di Carlana, il problema è quel che ne consegue ora, con il rischio potenziale del pignoramento.
«Le vie sono sempre due di fronte a una multa: o si paga o si fa ricorso», ricorda la polizia locale di Gallarate. Un principio che vale a prescindere dal caso specifico e che chiede il rispetto di tempi precisi. I verbali, anche quando la situazione è complessa, non spariscono. Rimandare il pagamento o il ricorso, qualora si abbiano validi motivi a sostegno della propria posizione, ricordano dal comando, non elimina le conseguenze.
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