IL CASO
Aperti o chiusi? Dilemma sui sottopassi
Sondaggio sui Social promosso da Gregori. Con il progetto stazioni traffico pedonale solo in superficie

Che cosa ne pensano i varesini e i tanti pendolari della chiusura dei sottopassaggi nella zona di via Milano, vicino alle stazioni? Dopo la nostra inchiesta che ha registrato la situazione, otto giorni fa, del viavai di persone e ha sollevato l’interrogativo sulla quantità di persone che la superficie, cioè le nuove strade e il nuovo assetto viabilistico del piano stazioni, potrà assorbile, sui social è partito un sondaggio.
A proporlo, il blogger varesino Mauro Gregori che sedeva in consiglio comunale, nelle fine della maggioranza, e che ormai un anno e mezzo fa si è “fatto da parte” e ha preferito sollevare problemi e dare la voce ai cittadini utilizzando il suo blog “Varese la vedo così”.
La domanda posta è la seguente: “Che cosa pensano i cittadini rispetto alla prevista chiusura definitiva di tutti i sottopassaggi in zona stazioni? Meglio tenerli aperti e riqualificati o chiuderli per sempre?”. La risposta è la seguente: l’81 per cento sostiene che i percorsi sotterranei debbano rimanere aperti. E dunque il 19 per cento dice “chiudeteli”.
I voti raccolti sono oltre 600 in quattro giorni di sondaggio. Mauro Gregori da sempre sostiene la necessità di tenere aperti i sottopassaggi che collegano la stazione Nord con via Morosini, sui due lati, e forma una Y sotto il grande incrocio di viale Milano, con una uscita all’intersezione tra il viale e l’imbocco di via Morosini e un’altra sul lato destro di via Morosini, verso il centro.
«La chiusura sarà una sconfitta per tutti Non si può sostenere che, poiché i sottopassaggi sono sporchi e brutti e di conseguenza mal frequentati è meglio attraversare la strada in superficie, con tutti i rischi del caso». Chiuderli sarebbe dunque «una resa alla paura e al degrado».
Da Palazzo Estense, non naturalmente in occasione di un sondaggio empirico online ma sia in occasione della inchiesta di Prealpina, sia nei giorni successivi, quando è stato annunciato il progetto di Piano urbano della mobilità sostenibile, è stata ribadita la scelta , stabilita sulla base di analisi dei flussi di traffico e dunque meditata e studiata per garantire maggiore sicurezza, allineando la città con le scelte di grande passaggio “in superficie” fatta in tante altre città italiane e straniere.
Inoltre, partirà proprio con la nuova settimana una mappatura di auto e pedoni e viaggiatori dei mezzi di trasporto pubblico e delle auto private, nei punti nodali di ingresso in città. Per giungere a una pianificazione della mobilità che regali alla città un piano organico per il futuro.
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