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Il caso Cavalca in Regione
Resta il pericolo dei 28 licenziamenti

La “crisi Cavalca” si è spostata ieri pomeriggio a Palazzo Pirelli, che ha ospitato prima un presidio di due ore dei lavoratori sotto la sede della Regione e poi 40 minuti di audizione davanti alla Commissione Attività produttive.
La prima novità: la presenza di Mauro Balconi, amministratore di Nord clothing srls che ha rilevato il negozio storico di Brenno Useria dalla famiglia Cavalca: «Dopo essere subentrato - ha detto Balconi - ho cercato delle persone che potessero dividere con me il rischio di impresa. Le ho trovate, ma non stanno rispettando gli accordi». E così, come ha detto l’avvocato Gianluca Leotta, «abbiamo messo in campo tutti gli strumenti necessari per tutelarci».
E su 28 dipendenti pende la scure della procedura di licenziamento collettivo. «Ogni tipo di trattativa - ha detto Valentina Calafiore di Filcams - non è andata a buon fine. Da chi ha preso in affido il reparto ci è stata prospettata una riassunzione a tempo determinato, a 20 ore settimanali, che abbiamo rigettato poiché inaccettabile».
C’è poi la questione del Tfr che, secondo i sindacati, sarebbe svanito nel nulla, mentre per Balconi c’era. «È nei soldi che mi devono dare. Se qualcuno mi sconta 700.000 euro di fatture noi andiamo avanti».
I margini di manovra potrebbero anche esserci, ma c’è soprattutto il rischio di entrare in un contenzioso fra le due aziende che si rimpallano le responsabilità. In tal senso, la scelta risolutiva è stata indicata da Carlo Bianchessi, dirigente per il lavoro di Polis, istituto a supporto delle politiche Regionali: «Cessione del ramo d’azienda». All’audizione, presenti anche il consigliere regionale Emanuele Monti, la vicepresidente Francesca Brianza, il consigliere provinciale Mattia Premazzi e il sindaco e l’assessore di Arcisate Gianluca Cavalluzzi e Alan Breda.
TRATTATIVE E PROTESTE
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