IL CASO
Multe tolte o distrutte: indagine archiviata

Falso ideologico, abuso d’ufficio, soppressione e occultamento delle contravvenzioni e degli avvisi di accertamento. Nel 2016 le accuse a carico dell’allora comandante della polizia locale Marco Cardia, dell’agente Massimo Castrucci e del vice comandante di Busto Garolfo Carlo Basilico avevano fatto rumore: al punto che da un mese all’altro Arconate si era ritrovata senza agenti e senza polizia locale, costretta ad accorpare il servizio con la vicina Busto Garolfo.
Tre anni dopo, ecco la notizia che quelle accuse erano infondate. Il pubblico ministero Martina Melita ha chiesto l’archiviazione dell’indagine nei confronti dei tre agenti; preso atto delle conclusioni raggiunte dalla Procura, il gip Nicoletta Guerrero ha firmato il decreto di archiviazione.
Lo scandalo era iniziato con una serie di esposti anonimi: il primo, depositato in Procura nel maggio 2015, faceva riferimento all’estate del 2014, quando la polizia locale aveva sanzionato il sindaco di Arconate per l’affissione di alcuni manifesti abusivi; gli altri due erano arrivati nel settembre del 2015: in entrambi si faceva riferimento a falsi verbali e si invitava la Procura ad andare fino in fondo: «Controllate pure, questo è solo l’inizio». L’indagine è affidata alla Guardia di finanza, nel 2016 il fascicolo si arricchisce ulteriormente quando un automobilista interrogato racconta di aver preso qualche multa a Busto Garolfo, «ma di averne pagata una sola perché gli agenti conoscevano mio suocero». «Non era vero nulla - ha affermato l’avocato Bruno Rondanini, legale di Basilico -. Nell’indagine non era stata fatta alcuna distinzione tra contravvenzioni e preavvisi di contravvenzione. Nessuna contravvenzione era mai stata stracciata, mentre per quanto riguarda la possibilità di manipolare verbali, i vigili non avevano neanche la possibilità di accedere al sistema informatico».
Per quanto riguarda i verbali scomparsi, questi sarebbero invece andati persi durante il trasloco del comando da Arconate a Busto Garolfo. «Alcuni di questi verbali sono poi stati trovati chiusi in un armadio di cui gli agenti non avevano neppure le chiavi - ha affermato Rondanini -. Gli esposti anonimi si sono rivelati privi di fondamento, le accuse sono cadute nel nulla e il pronunciamento del Tribunale di Busto Arsizio permette di riabilitare agenti che hanno sempre svolto il loro lavoro con grande professionalità».
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