IL PARERE
«Opera Pia è da commissariare»
Arconate, l’Anticorruzione dà ragione al Comune: Mantovani è socio occulto

Opera Pia Castiglioni Srl deve essere commissariata. È questa, in sintesi, la richiesta che l’Autorità nazionale anticorruzione ha avanzato al Prefetto di Milano in seguito ad un’istanza presentata dall’amministrazione comunale del sindaco Sergio Calloni.
La questione riguarda la casa di riposo di piazza Falcone e Borsellino, una struttura formalmente completata ma che non è ancora potuta entrare in funzione a causa di una serie di vicende legali e burocratiche che hanno impedito al comune di stipulare una nuova convenzione con la società che è concessionaria e proprietaria dell’edificio.
Cambio di interlocutore
L’intervento di Anac era stato chiesto in quanto la giunta comunale non voleva più continuare la trattativa con Opera Pia Castiglioni.
All’inizio dell’anno, infatti, il colosso del settore, Fondazione Mantovani aveva acquisito il 49% delle quote societarie in Opc della onlus Anteo (società che, invece, l’amministrazione considerava un interlocutore affidabile per proseguire l’iter burocratico di apertura della struttura).
Con questo stratagemma, la Fondazione si era di fatto assicurata il controllo sul cda, prendendosi la quota di maggioranza relativa.
Fin qui non ci sarebbe nulla di strano se non che la Fondazione è considerata troppo vicina alla figura dell’ex sindaco Mario Mantovani, che diede il via anni fa sotto la sua amministrazione alla procedura per consentire alla proprietà privata di costruire la nuova rsa.
Inoltre, Mantovani era stato condannato dal Tribunale di Milano per una turbativa d’asta che riguarda proprio la costruzione e gestione della stessa casa di riposo. Per questo la giunta Calloni si era rifiutata di interloquire con soggetti giuridici di cui l’ex primo cittadino poteva essere considerato come il “titolare occulto”.
Insomma, la tesi è che Mantovani avrebbe avviato, da sindaco, un iter burocratico per poi “appropriarsi” di una struttura convenzionata con l’ente pubblico.
Da qui è partita la richiesta di intervento all’Anac per chiedere il commissariamento di Opera Pia Castiglioni, in cui si evidenziava il mancato rispetto dell’articolo 32 del decreto legge 90 del 2014, dedicato a semplificazioni e trasparenza amministrativa.
Ora l’Aticorruzione ha completato la sua istruttoria e ha invitato la prefettura a commissariare la Srl di cui la Fondazione è socio di maggioranza.
«Siamo soddisfatti - ha commentato l’assessore Francesco Colombo - perché l’Anticorruzione ha sposato in pieno la tesi del Comune, che abbiamo portato avanti faticosamente, tra gli insulti dei supporter di Mantovani e in mezzo a mille pressioni. Non si tratta quindi di una questione relativa a ripicche o vendette contro di lui: qui è in gioco il ripristino della legge e della legalità. Ora attendiamo rispettosi e fiduciosi la decisione del Prefetto sul commissario, con il quale finalmente si potranno porre le basi per l’apertura della casa di riposo».
Intanto, in questi giorni, davanti alla casa di riposo è comparso un albero di Natale che sarà inaugurato con gli ospiti della residenza per disabili arconatese di Fondazione Mantovani.
Il Comune ha, però, intimato a Opera Pia Castiglioni una cerimonia sobria e senza la partecipazione dei cittadini, per rispettare le normative anticovid. Anche questo è un segnale di come i rapporti tra le due parti non siano certo idilliaci.
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