PAESE DIPINTO
«Arcumeggia rinasca grazie a Brera»
Cattaneo: la Regione pronta ad impegnarsi, ma serve un patto con il territorio

«Il territorio ha a cuore il rilancio del Borgo dipinto? Se la risposta è sì, batta un colpo e Regione Lombardia risponderà».
Raffaele Cattaneo, assessore all’ambiente nella giunta di Palazzo Lombardia e coordinatore del tavolo territoriale di confronto, si dice pronto a raccogliere la richiesta di aiuto che qualche giorno fa residenti, operatori turistici, amministratori locali, la Pro Arcumeggia e il sindaco Danilo De rocchi hanno lanciato attraverso La Prealpina: «Se andiamo avanti così, Arcumeggia muore».
Pochi turisti anche in estate, pochissime manifestazioni attrattive, popolazione residente sempre più esigua e con età media in costante aumento, nessun finanziamento pubblico o privato.
Intanto, la famosa galleria di affreschi all’aperto che oltre mezzo secolo fa, in piena ricostruzione post-bellica, caratterizzò il paese ha bisogno urgente di restauri che non arrivano. Destino segnato, dopo i fasti degli anni Cinquanta-Settanta e, fra alti e bassi, il progressivo declino degli ultimi tempi?
«No, a patto che non debba essere la Regione a imporre un progetto su cui il territorio non ha interesse - risponde Cattaneo- . Partiamo da una semplice constatazione: Arcumeggia rappresenta una ricchezza che è peccato vedere impoverire, come senz’altro sta avvenendo. E lo è non solo da un punto di vista artistico, ma anche storico: che un borgo prealpino di questo tipo, in sé non particolarmente attrattivo, sia stato capace di diventarlo inventandosi dal nulla un motivo serio per uscire dall’anonimato, è un fatto riconosciuto. Per evitare però che tutto questo patrimonio, pressoché unico nel suo genere, finisca nel dimenticatoio ci vuole una iniziativa forte e comune».
Provincia, Comune di Casalzuigno, Comunità montana parlano della necessità di istituire un “tavolo di lavoro” che riannodi le fila della disciolta Convenzione per Arcumeggia. Purché non si tratti di una nuova occasione per parlare di sogni senza metterci i finanziamenti necessari. La Regione ha altre proposte fattibili?
«Un tempo c’era un accordo con l’Accademia di Brera e gli allievi seguivano direttamente nel borgo corsi di specializzazione nella tecnica dell’affresco -ricorda l’assessore-. Si potrebbe cominciare da quello, riallacciare i rapporti, tornare a offrire ospitalità. E poi perché non pensare a un nuovo concorso nazionale sulla falsariga di quelli che fecero conoscere Arcumeggia in Italia, naturalmente pensato per gli artisti contemporanei? Si unirebbero passato e presente con nomi prestigiosi al pari di quelli che hanno firmato gli affreschi nei decenni passati. Sono solo due ipotesi di lavoro da verificare ma, ripeto, qualsiasi iniziativa è possibile solo se esiste un soggetto promotore con cui rapportarsi e che rappresenti la volontà del territorio. Credo che in quel caso la Regione Lombardia, così come ha fatto in altre occasioni - per esempio col risanamento del lago di Varese - sia pronta ad offrire un contributo che mi vedrebbe impegnato in prima persona».
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