Banche
Arezzo, GdF in Banca Etruria per inchiesta su pensionato suicida
Il gup respinge le richieste dei risparmiatori come parte civile

Firenze, 4 mag. (askanews) - Il Nucleo valutario della Guardia di Finanza ha acquisito una serie di documenti ad Arezzo, negli uffici di Banca Etruria, in relazione all'inchiesta condotta dalla Procura di Civitavecchia sul suicidio di Luigi D'Angelo, il pensionato che il 28 novembre scorso si è tolto la vita dopo aver appreso di aver perso oltre 100 mila euro per l'azzeramento delle obbligazioni subordinate della banca.
Le acquisizioni sono sia di documentazione che era rivolta a tutta la clientela di questo tipo di sottoscrizioni, che, nello specifico, di D'Angelo. Gli inquirenti ipotizzano che, in più casi, siano state alterate le risposte dei clienti nei questionari allegati alla sottoscrizione delle subordinate come, ad esempio, nella parte relativa alla professione svolta.
Intanto il gup del tribunale di Arezzo, Annamaria Loprete, ha respinto le richieste di costituzione di parte civile che erano state avanzate dai risparmiatori di Banca Etruria e da varie associazioni. Il filone, al centro dell'udienza odierna, è quello per l'ostacolo alla vigilanza. E' stata ammessa invece Banca d'Italia. La Procura ha chiesto il rinivio a giudizio per l'ex presidente Giuseppe Fornasari, l'ex dg Luca Bronchi e il dirigente Davide Canestri, che hanno chiesto tutti il rito abbreviato. Prossima udienza l'otto giugno.
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