IL CASO
Arona, il tetto (in eternit) della discordia
I residenti chiedono la rimozione. Il botta e risposta tra sindaco e proprietario dell’immobile

“Toglieremo presto l’amianto dal tetto, anche se non è pericoloso. Poi lasceremo il tetto scoperto e così avremo lo sconto dell’IMU sul capannone, ma se il fabbricato si degraderà chiederemo conto al Comune.” Giuseppe Botteselle è il proprietario dell’immobile dell’ex Facis metallurgica che fino agli anni ‘90 ospitò gli uffici dell’ASL ed è al centro di un’ annosa diatriba con il Comune di Arona e gli abitanti della zona di via San Luigi che chiedono la rimozione del tetto in eternit dopo una sentenza del Tar dell’ottobre 2021 ed una ingiunzione del Comune alla rimozione.
IL RESIDENTE
Marco Bossetti è un residente della zona che da anni che si batte per la rimozione integrale del tetto: «Parte è stata rimossa, parte no. Chiediamo un intervento urgente e risolutivo in difesa della salute pubblica in tempi brevi. In caso contrario ci rivolgeremo a dei legali ed alla magistratura».
BOTTA E RISPOSTA
Il sindaco Federico Monti spiega: «Dopo la sentenza del Tar, al termine di un lunghissimo contenzioso con la proprietà, che potrebbe trasformare l’ex fabbrica in civili abitazioni grazie al PRG vigente, abbiamo ingiunto al privato di completare i lavori di rimozione. Visto l’ostruzionismo del Botteselle abbiamo avviato l’iter per la rimozione forzata del tetto con le spese poi a carico della proprietà. Abbiamo dato incarico a dei professionisti per redigere un progetto di fattibilità tecnico-economica per l’esecuzione dei lavori, ma a questi non è stato consentito l’accesso all’immobile per fare i rilevi necessari. Andremo comunque avanti nell’iter, anche se confidiamo che la proprietà si convinca che il tetto vada rimosso».
Botteselle di rimando: «Ho negato l’accesso ai tecnici del Comune perché chi mi garantisce le condizioni di sicurezza per queste persone? Se qualcuno di loro si facesse male chi ne risponderebbe ?».
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