RITORNO MASSICCIO
L’assalto degli stranieri al mercato di Luino
Migliaia di persone tra le bancarelle, meno nei paesini

Sarebbe troppo dire: tanti turisti per nulla, perché non è “nulla” il mercato del mercoledì affollato come ai bei tempi, con decine di migliaia di turisti finalmente tornati sull’amato Lago Maggiore. E vedere le famiglie nordiche di nuovo “a casa” dopo i mesi più difficili dà davvero una bella sensazione, nonostante le mille preoccupazioni per il virus che continua a circolare.
Il turismo straniero di massa c’è: eppure la sensazione è che si potrebbe fare persino di più, quantomeno per spalmare questa enorme ricchezza anche sui paesi limitrofi, all’apparenza molto più “poveri” seppur a una manciata di chilometri dal centro nevralgico. Gli autobus turistici arrivano e stazionano tutto il giorno. Il nodo è infrastrutturale. Il risultato? Luino invasa fino al limite della capienza il giorno di mercato, con un brulicare incoraggiante anche fra negozi e pubblici esercizi: Porto Valtravaglia più tranquillo, sonnacchioso, con alcuni bar e ristoranti chiusi a pranzo e gli altri aperti al tutto esaurito (insomma, chi lavora viene premiato). Una sensazione netta, da vivere in prima persona, magari proprio un mercoledì d’agosto a 30 gradi che sembra una cartolina dal mare. In centro, una fiumana di tedeschi, svizzeri, francesi, olandesi, ma anche varesini e italiani in arrivo dalle altre province, a caccia di occasioni fra le bancarelle dove si fa fatica a passare, tante sono le famiglie con passeggini al seguito. Gli ambulanti stanno lavorando ora a pieno regime e per rendersene conto è sufficiente fermarsi qualche minuto sia nella parte dedicata all’abbigliamento-calzature, sia nel ramo dei casalinghi e alimentari. I furgoncini sfornano fumanti polli allo spiedo e si creano piccole code per un panino con la porchetta, una bibita o la frutta di stagione. Quasi tutti i visitatori indossano la mascherina, in un luogo all’aperto, sì, ma particolarmente affollato. Praticamente tutti i negozi fissi sono aperti anche in orario di pranzo, proprio per assicurarsi il maggior margine di lavoro con il mercato: si trovano ottimi panifici, pizzerie, baretti dove gustare un aperitivo in compagnia. C’è un’aria di festa unica, rassicurante, un’atmosfera quasi marittima, con il vantaggio di quella brezza fresca in arrivo sempre dal lago.
Tutto bello, bellissimo: eppure c’è un “ma”. A Luino come si arriva? In auto, dalle zone vicine o quando si è in vacanza nelle seconde case (e basta notare le tantissime targhe straniere fuori dalle villette affacciate sulla litoranea per avere la misura del fenomeno): difficile trovare un parcheggio, anche gli stalli per i disabili non abbondano, ma con un po’ di pazienza ecco il posto, in particolare nell’ampia area all’ingresso della città verso il Lido. Il caos è inevitabile e gli agenti della Polizia locale sono indispensabili per evitare ingorghi alle rotonde o nei pressi degli attraversamenti pedonali altrimenti a ciclo continuo. Si arriva pure in treno, anche se non sempre le corse passeggeri sono frequenti e comode. E poi ci sono i molti bus turistici, con viaggiatori davvero provenienti da tutta Europa, che poi però faticano a spostarsi altrove. Magari sarebbero gradite delle navette, dei piccoli mezzi di trasporto che possano muoversi agilmente lungo una Provinciale non proprio ampia, dove in alcuni punti il passaggio di un pullman di linea fra le curve si trasforma in una retromarcia collettiva. Si può fare?
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