LA PUBBLICAZIONE
"Attento Topolino, Minnie è una zoccola!"
S'intitola così il libro di Mario Sarrubbi: presentazione mercoledì 12 settembre alla Feltrinelli

La sorella, Imma, s'è scoperta regista tetrale quasi per caso.
Quasi, perché chi ha Napoli nel sangue oltreché nel cuore, di teatro è zuppo come un babà nel rhum. Lei vive a Varese e lavora all'Isis di Gazzada Schianno. Questione d'anagrafe, perchè Imma Sarrubbi, alla faccia di chi s'inventa titoli per romanzi da botteghino, sta dove la porta il cuore.
E dopo sessantaquattro parole, punteggiatura esclusa, è venuto il momento di spiegare perché la Libreria Feltrinelli, mercoledì 12 settembre, alle ore 18, abbia deciso d'offrire i suoi spazi di corso Moro a un (sin qui) carneade della letteratura, che sul secondo argomento più delicato dell'esistenza, spara questa provocazione "Tutte 'e femmene song zoccole e tutte ll'uommene song strunz".
Il cecchino, fra sorriso e serietà, è Mario Sarrubbi, fratellino di Imma, nato l'11 ottobre del 1956 a Napoli, città in cui vive. Per divulgare il suo pensiero, che in forma scherzosa svela più d'una faccia del presunto vero, Sarrubbi ha scritto un libro che varrebbe la pena di tenere sul comodino solo per il titolo "Attento Topolino, Minnie è ’na zoccola!".
Per chi appartiene alla generazione cresciuta a fumetti e filmoni di Walt Disney, una salutare strattonata ammiccante a sospetti giovanili.
Perché?
Scrive di Sarrubbi la critica Vincenza Sansone, già docente di Lettere in diverse scuole superiori del Varesotto: "Uomini, Donne, protagonisti indiscussi nell’ancestrale lotta tra i sessi, sono scandagliati dall’autore nelle pieghe più profonde e nascoste dei loro intenti. Mario Sarrubbi attinge dai cardini del pensiero filosofico del nonno, dai proverbi, custodi di un antico sapere, dai testi sacri, dalle antiche tragedie greche, dalla lirica e ultima ma non meno preziosa, dalla sua personale esperienza di vita: una bibliografia specialistica. Sostenitore indefesso della sua tesi, cioè "Attento Topolino, Minnie è una zoccola", dedica sorrisi benevoli a tutte le Minnie consapevoli delle grazie elargite loro da madre natura e a tutti i Topolino che ineluttabilmente sono legati al godimento di questo succulento corredo. Le pagine di questo libro costituiscono un prezioso libretto di istruzioni per giocare una partita in cui, le Minnie scendono in campo schierando tutte le loro armi bianche e affilate, e i Topolino cercano di parare in modo maldestro i colpi inferti loro".
Un filosofo, insomma, in chiave di basso, ovviamente napoletano, e sulla scia d'una cultura millenaria che fenomeni dello spessore di Totò, Eduardo e Peppino De Filippo ma anche di Massimo Troisi - per citarne solo quattro - hanno sversato nei veleni novecenteschi, regalando all'umanità motivi di speranza in forma di sorriso. In letteratura a tentare l'alchimia ha provato - con successo editoriale di sicuro - un collega di penna e professione cui Sarrubbi pare, più o meno volontariamente, ispirarsi. Cioè Luciano De Crescenzo, informatico dell'Olivetti che sfornò Bellavista e la storia della filosofia come sarebbe stato divertente sentirsela spiegare al liceo.
Laureato anch'egli in Ingegneria (ma elettronica), Sarrubbi scrive per divertimento perché dopo aver lavorato nell'azienda di trasporti pubblici napoletana, assumendo dal 2000 in poi compiti dirigenziali, dal 2007 è direttore tecnico della Napolipark, azienda di servizi per il Comune di Napoli.
Un uomo di movimento, cioè d'azione, nella città del pensiero, direbbe Bellavista. Cui non sfuggirebbe però la portata affatto ridanciana del libro di Sarrubbi: "Attento lettore, che tu sia un Topolino o una Minnie - conclude Vincenza Sansone -, che tu sia giovane o in età matura, che tu abbia una cultura scientifica, umanistica o pragmatica, ce n'è in abbondanza per tutti. L’autore è infatti riuscito in modo semplice ma mai banale nel suo intento: comunicare, a tutti i suoi lettori, attraverso i suoi postulati, gli studi di funzione e le relative verifiche, in che modo giocare gioiosamente nel campionato della Vita e come perpetuare l’avvincente ed eterna rincorsa tra Minnie e Topolino".
A parte le ovvie precauzioni su Gambadilegno, prima di concedersi alla lettura di queste 141 pagine edite da "Il filo", non resta che assicurarsi che ogni altro gatto sia in fondo al sacco. Per evitarsi inutili distrazioni.
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