COVID
Aumento dei ricoveri e impennata di contagi: Lombardia in zona gialla
Da oggi il cambio di colore. Numeri preoccupanti in otto regioni. La Liguria rischia la zona arancione

Nuovo anno in salita per l’aumento dei nuovi casi e ricoveri negli ospedali. Peggiora la situazione anche in Lombardia. La ricerca condotta da Agenas ieri, domenica 2 gennaio, verifica un aggravamento della situazione.
Sono otto le regioni che hanno visto salire le percentuali dei posti letto occupati in terapia intensiva e in area non critica in un solo giorno.
In Lombardia, che da oggi è ufficialmente in zona gialla, si è riscontrato un aumento dell’1% sia in terapia intensiva che in area non critica, raggiungendo rispettivamente il 15% e il 19% della capienza massima.
Maggiore attenzione è rivolta alla Liguria che si avvicina alla zona arancione. La regione, già in zona gialla, con il 22% dei ricoveri in terapia intensiva, supera la soglia limite di due punti. Per quanto riguarda i ricoveri in area non critica rimane al 28%, due punti al di sotto della soglia prevista per il cambio di colore da giallo ad arancione.
L’analisi si concentra poi su altre sette regioni. Nelle Marche i dati si attestano al 19% in terapia intensiva e 22% in area non critica, in Abruzzo 12% e 14%, in Emilia Romagna 14% e 15%, Sicilia 12% e 21%, in Toscana 14% e 13%, in Umbria 9% e 20% e nella provincia autonoma di Trento 22% e 20%.
Nelle altre regioni i dati sono stabili o in leggero calo e questo fa diminuire le percentuali di occupazione generale. Infatti, la media nazionale rimane stabile, con il 14% di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e il 18% in area non critica.
All’aumento delle ospedalizzazioni si affianca l’impennata dei tassi di contagiosità che passano dal 13% al 22%. Da oggi le regioni in zona gialla sono dieci e mercoledì il Governo discuterà sui provvedimenti da attuare durante il Consiglio dei ministri.
Uno dei temi caldi è l’estensione del super Green pass nel mondo del lavoro. Esponenti del Pd, appoggiati da Confindustria, vanno oltre e puntano all’obbligatorietà del vaccino per tutti i maggiorenni.
Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, si trova d’accordo con una disposizione che dia una stretta definitiva ai No Vax. In Parlamento il dibattito è ancora aperto e la riflessione è in corso.
L’unica misura su si potrebbe trovare un accordo già il 5 gennaio è l’estensione dell’obbligo del certificato verde rafforzato agli impiegati della Pubblica amministrazione.
Ieri in Lombardia il tasso di positività ha superato il 23%.
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