ATTENZIONE ALTA
Aviaria nel Bustese, controlli negli allevamenti
La presenza del virus è stata confermata dai laboratori. Ats Insubria ha subito istituito una zona di sorveglianza di 10 chilometri
Influenza aviaria: si alza nel Bustese il livello di allerta contro l’infezione che colpisce il pollame d’allevamento e gli uccelli selvatici. Mercoledì 12 novembre è arrivata dall’istituto zooprofilattico sperimentale di Brescia la comunicazione che attesta la positività al virus per i tamponi provenienti da un allevamento di galline ovaiole che si trova a poca distanza da Busto Arsizio. La presenza del focolaio è stata attestata da un’ordinanza della direzione del settore di Ats Insubria dedicato alla sanità animale che parla di influenza aviaria ad alta patogenicità.
LE CONTROMISURE
Di conseguenza sono già scattate le misure di prevenzione e contenimento previste dalla normativa e questo significa controlli e misure stringenti per le aziende avicole nel raggio di tre chilometri dall’allevamento dove è stato registrato il virus. È stata disposta inoltre una zona di sorveglianza che si allarga per dieci chilometri e arriva fino ai primi paesi del Comasco, fino a Busto Garolfo verso sud e ai paesi della cintura attorno a Malpensa. Ancora è presto, invece, per avere un quadro numerico degli eventuali abbattimenti che dovessero rendersi necessari per contenere la diffusione del virus e l’azienda individuata quale focolaio attraverso i test eseguiti a Brescia, per ora, ha preferito non diffondere alla stampa informazioni ulteriori rispetto a quelle che invece saranno rese alle autorità competenti nel corso del periodo di applicazione dei protocolli. Stando ai dati a disposizione non è possibile escludere la presenza di un ulteriore focolaio già accertato nelle vicinanze di quello acclarato mercoledì, ma quest’ultimo elemento è tuttavia ancora da accertare. Le disposizioni con le misure a cui devono attenersi per i prossimi trenta giorni tanto gli operatori dello stabilimento direttamente coinvolto quanto quelli delle altre aziende della zona sono già state notificate a una parte degli allevatori che lavorano nel perimetro da tenere monitorato e l’attività prosegue coinvolgendo anche i Comuni. In questi giorni il personale incaricato dall’Agenzia per la tutela della salute farà visita a tutti gli stabilimenti avicoli che ricadono entro tre chilometri dall’allevamento colpito dall’influenza aviaria e controlli sono previsti anche all’interno della fascia più ampia sottoposta a sorveglianza. Viene monitorata la mortalità dei capi nelle strutture e restrizioni sono state introdotte inoltre per fiere e mercati che comportano la presenza di pollame in cattività.
SETTORE PRIMARIO
Nella zona del Bustese hanno sede diversi insediamenti del settore avicolo, alcuni dei quali hanno rilevanza significativa nel panorama agricolo nazionale. Impianti che rappresentano la resistenza del settore primario in un territorio estremamente urbanizzato quale il Basso Varesotto, sui quali ora pesa la comparsa del virus che nelle sue forme più aggressive comporta una mortalità molto alta per gli uccelli d’allevamento.
Il servizio completo sulla Prealpina di sabato 15 novembre in edicola e disponibile anche in edizione digitale.
© Riproduzione Riservata


