VIOLENZA GIOVANILE
Baby gang: è allarme anche in Ticino
In aumento oltre frontiera i reati commessi da minorenni. Inchieste sulle spedizioni punitive

È allarme per la violenza giovanile anche oltre frontiera. La Sezione reati contro l’integrità delle persone, organismo della Polizia giudiziaria del Canton Ticino, tracciando oggi, lunedì 7 aprile, il bilancio dell’attività svolta nel 2024, ha evidenziato infatti la crescita, per il secondo anno consecutivo, del numero di minorenni imputati per reati al codice penale (362, +23.7%) e un aumento delle inchieste per pornografia.
SPEDIZIONI PUNITIVE
Dal bilancio tracciato dalle autorità elvetiche, risulta centinaio di inchieste per reati violenti commessi da ragazzi. La casistica: tentati omicidi intenzionali, risse, aggressioni, lesioni, vie di fatto, liti, discussioni e violenza o minaccia contro le autorità e i funzionari. La percentuale di minorenni imputati per reati al codice penale sale dal 10.7% all’11.3%. Si tratta in particolare di furti, rapine e danneggiamenti. Una parte
consistente è pure legata ai reati di lesioni gravi, di aggressione, di molestie sessuali e d’incendio intenzionale.
Tra le indagini più impegnative, durata mesi, quella riguardante le spedizioni punitive da parte di un gruppo composto prevalentemente da minorenni. Sono stati identificati trenta giovani coinvolti. Stando alle ricostruzioni, sfruttando le reti social e avvalendosi anche di profili fittizi, i ragazzi entravano in contatto con persone intenzionate ad avere degli incontri a connotazione sessuale, organizzando quindi un appuntamento che si tramutava in una spedizione punitiva. I fatti venivano quindi filmati e in parte condivisi.
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