ESTATE
Bagni da brivido sotto le cascate
La Fermona a Ferrera, Cittiglio e la Froda: tre angoli incontaminati dove nuotare e rinfrescarsi senza rischi

Mettersi sotto una grande doccia naturale e sentire il fresco che ci avvolge è il sogno di tutti in questi giorni definiti in più caldi nella storia dell’uomo. Ma non tutti sanno che non c’è bisogno di fare chissà quanti chilometri per trovare cascate di freschezza. In provincia di Varese sono tre quelle più note (foto Alberto Lavit).
La cascata di Ferrera
Detta anche Fermona, questa spettacolare cascata si trova a Ferrera e si raggiunge in pochi minuti scendendo a piedi dalla strada, sotto lo sperone roccioso sopra il quale sorge il borgo vecchio del Comune della Valcuvia. L’accesso al sentiero è vicino alla chiesa parrocchiale: il sentiero è in alcuni tratti ripido e scivoloso, ma con attenzione può essere percorso da tutti, anche grazie al corrimano di legno che facilita il cammino. Arrivati in fondo, è necessario guadare il torrente per raggiungere il piccolo arenile di sassi nei pressi della pozza.
La cascata principale (ce ne seono tre) è un salto di circa 30 metri posto poco sotto il paese e rappresenta il tuffo che il torrente Margorabbia, che nasce pochi chilometri più a monte, in Valganna, compie dopo essere uscito dalle grotte dell’orrido di Cunardo (che dal 2010 è nel Parco el campo dei Fiori) per raggiungere la Valtravaglia. Alla base della cascata si è formato un piccolo laghetto dall’acqua limpidissima, il luogo ideale per un bagno rinfrescante; tutto l’ambiente circostante richiama la calma e la serenità di ambienti incontaminati: sembra di stare nella preistoria, a pochi passi dal mondo moderno. Tra gli elementi floristici della Fermona, non passano inosservate le felci che prosperano sulle umide pareti della forra. Tra queste, la Phyllitis scolopendrium, detta anche lingua di cervo, lingua di cane o lingua dei pozzi per via della forma allungata delle sue foglie, del tutto anomala per una felce.
Cascate di Cittiglio
Le tre cascate di Cittiglio, raggiungibili da un sentiero che parte dall’antico borgo, sono formate dal torrente San Giulio a quote comprese tra i 324 e i 474 metri d’altezza in un ambiente naturale boschivo di suggestiva bellezza. Il percorso del torrente, prima di raggiungere il paese, si snoda attraverso linee tortuose, che invitano l’acqua a salti improvvisi.
Cascata del Froda
Il sentiero che porta alle cascate Froda parte da Nasca, frazione di Castelveccana, e va per circa un chilometro in direzione San Antonio attraverso una zona boschiva molto suggestiva ricca di una grande quantità di piante e fiori. Caratteristica è la vecchia costruzione della riserva per l’allevamento delle trote, vi sono ancora i resti delle vasche di contenimento dei pesci, ormai da diversi decenni in disuso. Alla base della cascata si arriva, dopo aver attraversato uno stretto ponticello in ferro, al suggestivo anfiteatro scavato nella roccia dalle acque che scendono dal Monte Cuvignone dopo un salto di quasi cento metri.
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