BANCAROTTA
Tre anni a Magarò
L’accusa all’ex amministratore è di aver sottratto alle casse sociali oltre un milione di euro dalle casse di Coop Primavera

C’era un tempo in cui la cooperativa Primavera organizzava la ristorazione di mezzo territorio. Era protagonista delle estati gallaratesi, serviva nelle scuole. Oggi è in liquidazione coatta, nel frattempo sono intervenute le indagini della Procura e venerdì tre degli ex vertici dell’attività hanno chiuso davanti al gup Valeria Recaneschi la vicenda di bancarotta fraudolenta in cui erano stati coinvolti. L’ex amministratore delegato Quintino Magarò, difeso dall’avvocato Alberto Arrigoni, è stato condannato con rito abbreviato a tre anni e tre mesi. L’ex presidente Riccardo Macchi, assistito dall’avvocato Tiberio Massironi, ha patteggiato tre anni, in continuazione con una condanna precedente di due anni e quattro mesi. Assolto invece Giancarlo Di Ronco, ex presidente del collegio sindacale.
Secondo l’accusa i due imputati che hanno concordato la pena con il procuratore aggiunto Giuseppe D’Amico avrebbero distratto dalle casse sociali somme prelevate a più riprese in contanti, senza alcuna giustificazione contabile ed economica. Circa 124mila euro nel 2009, 130mila nel 2010, poco meno di un milione nell’anno successivo. Oltre all’emolumento mensile previsto per gli amministratori della società avrebbero percepito a titolo di rimborso spese somme «sprovviste di qualsivoglia giustificazione contabile». Si parla di cifre che vanno dai mille ai 2.500 euro mensili.
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