SUL PALCO
Banco del Mutuo Soccorso, rock senza età
Vittorio Nocenzi al Teatro di Varese con Tony D’Alessio alla voce e la band dal suono potente e raffinato

Del nucleo storico c’è solo – hai detto poco – Vittorio Nocenzi ma il Banco del Mutuo Soccorso resta un porto sicuro per chi ama il rock. L’ha confermato con il concerto al Teatro di Varese, sabato 29 marzo alle 18, «in genere l’orario in cui facciamo il soundcheck», ha detto divertito il Maestro. Re («corona senza vanità») delle tastiere in vena anche di chiacchierare amabilmente, passando con disivoltura da Claude Debussy a Gabriella Ferri.
IL CONCERTO
Aperto da Metamorfosi e chiuso, dopo due ore, da Non mi rompete, lo spettacolo ha visto la riproposizione di quasi tutto il repertorio del primo album, inciso dalla formazione romana nel 1972. Il momento più alto con Il giardino del mago, suite considerata il manifesto del progressive italiano. Il sogno di un mondo migliore cullato in quegli anni da Nocenzi e compagni non è archiviato come un peccato di gioventù. Lo confermano due dei brani dall’ultimo album, uscito un mese fa, eseguiti a Varese: Studenti, in equilibrio tra attualità e rimando al Maggio francese, e Il mietitore, omaggio ai lavoratori dei campi.
LA NUOVA COMPOSIZIONE
Certo, e non solo per chi negli anni Settanta era al concerto al Nuovo, non è facile vedere il Banco esibirsi senza Francesco Di Giacomo, scomparso nel 2014, ma Tony D’Alessio è un buon cantante e la band ha quel suono al contempo potente e raffinato che l’ha sempre distinta. Vittorio Nocenzi (organo e sintetizzatore) accanto a sé schiera il figlio Michelangelo (pianoforte e tastiere), Filippo Marcheggiani, scatenato il giusto alla chitarra, Marco Capozzi al basso, e il tostissimo batterista Andrea Bruni. Tutti molto applauditi, con merito.
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