RILANCIO
Il pesce di lago è servito
Piano di Cooperativa e Comuni per valorizzarlo in sagre ed eventi

Valorizzare la tradizione del pesce di lago, dal punto di vista storico, scientifico, culinario, dando il via ad una serie di azioni e informazioni che annullino la “demonizzazione” nei suoi confronti.
Quindi, renderlo protagonista nelle sagre e nei momenti comunitari attorno al lago di Varese. Di questa finalità si è parlato durante l’ultimo incontro in municipio che ha visto partecipi i sindaci o i loro rappresentanti dell’associazione dei comuni rivieraschi, presieduta dal sindaco di Bardello, Luciano Puggioni.
Il momento è stato seguito da un altro in cui sono state coinvolte le Pro Loco. La regia dell’iniziativa è della Cooperativa Pescatori, rappresentata dal suo amministratore, ingegner Paolo Giorgetti.
Tutti si sono detti d’accordo nell’iniziare, già dall’anno prossimo, a far sì che il pesce del nostro lago acquisisca dignità per il nostro palato o sia comunque presente a livello informativo. Per questo motivo la Cooperativa si è detta disposta ad essere presente con uno stand e con materiale illustrativo durante le sagre o le feste che ogni Pro Loco organizzerà.
L’attenzione è rivolta al pesce che ha mercato, ma anche al pesce che viene considerato poco pregiato, quale il gardon, il siluro, il carassio, il pesce gatto, non originario del lago: solitamente finisce in discarica (con costi aggiuntivi), in mancanza di un mercato ufficiale o nelle reti dei bracconieri e nei mercati paralleli.
Dietro questo obiettivo, che si vuole raggiungere operando in piena collaborazione anche con le altre associazioni del territorio, c’è un significato profondo: quello di avvicinare la gente alle acque del lago: «Si tratta di un lago malato, è vero - sottolinea Giorgetti - ma non per metalli pesanti, bensì per un sovrinquinamento da materiale organico. Un’azione importante all’interno del piano dell’Accordo Quadro Sviluppo e Territorio (Aqst) è il tentativo di riequilibrio della fauna ittica del lago.
Questo passa attraverso azioni di sfoltimento di pesce alloctono (non originario del luogo) per lasciare spazio a ripopolamenti mirati di specie pregiate come il persico, il lucioperca, il boccalone. Azione che risulterà totalmente inutile se non in parallelo alle altre previste dal progetto, come la chiusura di scarichi e prelievo ipolimnico. Sottolineo che ho molta fiducia nel lavoro che si sta intraprendendo. Una modalità interessante per aiutare il lago è quella che, comunque, prevede la valorizzazione di pesci alloctoni, che possono offrire, se adeguatamente cucinati, aspetti di pregio».
Si tratta di «lavorare in rete per incrementare l’economia del lago - spiega Dino De Simone, assessore all’Ambiente e allo Sport del Comune di Varese -. E questa scelta non può non vederci d’accordo».
In questo modo - interviene Giovanni Bregonzio, consigliere delegato all’ecologia e all’ambiente del Comune di Gavirate - si tiene in vita la Cooperativa ormai formata da pochi pescatori, la maggior parte ultrasettantenne. Si dà nuova vita ad una realtà che può offrire lavoro a giovani, a cui trasmettere la specifica conoscenza e professionalità preziosa che altrimenti andrebbe perduta».
Favorevole anche la Pro Loco di Biandronno, presente con il presidente Mauro Zanotto e Marco Salvi.
Il prossimo appuntamento, nella seconda metà di gennaio, coinvolgerà le Pro Loco nel presentare i loro programmi con le date delle manifestazioni con i rappresentanti della Cooperativa e i loro punti di informazione o, nel migliore dei casi, di cucina a base di pesce di lago. Le Ats, nel frattempo, continuano a monitorare il pescato, come previsto dall’Accordo Quadro Sviluppo e Territorio.
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