AMBIENTE
C’è un alieno nel lago
Dal pesce siluro al gambero rosso della Louisiana ai parassiti delle piante: tantissime le specie non autoctone che minacciano l’ecosistema del Varesotto

La nutria, il pesce siluro, la cinipide del castagno e il gambero rosso della Louisiana. Sono solo alcuni degli alieni, vale a dire le specie non autoctone che stanno creando parecchi problemi all’ecosistema del Varesotto. Già, perché non bastasse l’uomo, a creare danni all’habitat locale vi è anche la globalizzazione delle specie animali.
Minacciano ecosistemi, salute e attività dell’uomo mettendo in pericolo la biodiversità e l’economia: sono oltre tremila le specie aliene presenti in Italia, in aumento del 96% negli ultimi trent’anni. Una diffusione che costa all’Europa più di 12 miliardi di euro ogni anno. Il fenomeno è in forte crescita anche in Europa, il 76% negli ultimi 30 anni. Nel Mediterraneo, anche a causa dei cambiamenti climatici, le specie aliene invasive sono insieme al consumo di suolo la principale minaccia alla biodiversità ed è per rispondere a questi pericoli che è nato il Life Asap (Alien species awareness program) il progetto cofinanziato dalla Commissione europea di cui sono promotori l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) insieme con Legambiente e altri partner.
Tornando al Varesotto il primo alieno a planare sulle Prealpi, almeno fra quelli più invasivi ancora oggi, è il pesce siluro, uno dei re del Lago di Varese, ma presente in massa negli altri fiumi e laghi: si tratta di una specie ittica di grandi dimensioni originaria dell’Est Europa che si nutre di pesci vivi e morti, di vermi e girini, desertificando fondali e sponde. Da tempo poi si sta cercando di combattere la cinepide del castagno: si tratta di un insetto originario della Cina e dannoso per il Castagno e specie affini per cui ne viene considerato l’insetto più nocivo a livello mondiale a causa del veloce deperimento delle piante che attacca, partendo dai germogli e arrestandone la crescita vegetativa e provocando una riduzione della fruttificazione. «La Lombardia vanta un tesoro di oltre 23mila specie animali e vegetali messo a repentaglio dalla progressiva avanzata di parassiti che arrivano dall’Asia e dall’America, soppiantando la flora e la fauna autoctone e provocando danni e perdite alle produzioni agricole - spiega Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Lombardia. Basti pensare, ad esempio alle centinaia di migliaia di euro di danni provocati ogni anno su terreni e canali irrigui dalla nutria, un animale di origine sudamericana ormai diffuso in tutta la Pianura Padana». Già, la nutria. Anch’essa popola il lago di Varese mettendo a rischio la biodiversità, così come accade d’estate con il gambero rosso della Louisiana che, da qualche anno, ha scambiato la Schiranna per il Mississippi, anch’esso sciaguratamente introdotto dall’uomo.
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