CORSA TURBOLENTA
Lite per il biglietto: aggredito l’autista
Il conducente del bus picchiato dai genitori di una ragazza. «Mi ha detto negra». Lui: «È falso»

L’autista del bus ferma una ragazza senza biglietto, ne nasce un’accesa discussione che si conclude, al rientro del pullman in deposito, con l’arrivo dei genitori della giovane che aggrediscono il conducente, colpendolo con calci, pugni e anche un telefono cellulare. E nella zuffa viene coinvolta pure una agente della polizia locale di Gavirate che cercava di riportare la calma.
Alla fine l’intera famiglia viene denunciata per resistenza a pubblico ufficiale (l’autista è infatti considerato un incaricato di pubblico servizio).
Per chiarire l’episodio avvenuto sabato 20 aprile, intorno alle 10.30 nella sede di via Marconi di Autolinee Varesine, sono intervenuti i carabinieri della Stazione di Gavirate. «Mi ha detto negra», ha riferito la diciannovenne ai militari. «È falso», si è difeso il conducente.
Quel che è certo, in base a quanto raccontato dall’autista prima ai colleghi che lo hanno soccorso e poi ai militari, tutto è iniziato quando il dipendente dell’azienda di trasporti ha chiesto il biglietto alla passeggera. Lei non lo aveva e ne è nata una discussione, al termine della quale la ragazza di colore è comunque rimasta sul bus della linea extraurbana Varese-Angera.
Finita la corsa, il pullman è tornato in deposito. E qui si sono presentati il padre e la madre della ragazza, con intenzioni - così ha riferito l’autista - tutt’altro che pacifiche. Lui si è chiuso in un ufficio, loro lo hanno seguito, ne è nata una lite che è rapidamente degenerata.
Ad avere la peggio è stato il guidatore, colpito con calci e pugni, ma anche con un telefono cellulare, che la mamma della ragazza avrebbe scagliato in testa alla vittima.
Una vigilessa della polizia locale di Gavirate - il cui intervento è stato richiesto dalla centrale del 118 - ha cercato di dividere i litiganti ma è stata a sua volta colpita. Al Pronto soccorso dell’ospedale di Cittiglio è finito il 56enne autista, che ha riportato lesioni giudicate guaribili in dieci giorni.
Raccolte le testimonianze, i carabinieri hanno invitato le parti a presentare, eventualmente, querela di parte. Si procede d’ufficio, invece, per il reato di resistenza a pubblico ufficiale.
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