IL NUOVO COMUNE
Bardello, Malgesso e Bregano: un solo Comune
Deliberata in Consiglio regionale la fusione fra i tre paesi già uniti in Consorzio. Brianza: «Vantaggi per i cittadini»

Si è conclusa oggi, martedì 18 ottobre, con l’approvazione all’unanimità di una legge regionale e di un atto amministrativo, la fase degli adempimenti di Regione Lombardia ai fini della fusione dei Comuni di Bardello, Malgesso e Bregano in provincia di Varese.
Le tre amministrazioni locali potranno ora avviare le procedure conclusive dell’iter in vista dello svolgimento delle elezioni per il nuovo Consiglio comunale e il nuovo sindaco.
«È stato un cammino a tappe»
Lo ha annunciato la vice presidente del Consiglio regionale, Francesca Brianza. «Le tre amministrazioni comunali e i cittadini col referendum consultivo - ha spiegato Brianza oggi nell’aula del Pirellone - non hanno soltanto deciso di stringere ulteriormente il loro legame per una operazione di spending review e di efficacia amministrativa, ma hanno compiuto una scelta politica, culturale, finalizzata alla modernizzazione e all’innovazione della loro realtà. Il fatto che la fusione sia stata preceduta dall’istituzione dell’unione comunale dimostra come non si sia deciso di procedere ad una fusione a freddo tra enti».
«La scelta dell’aggregazione comunale, in un territorio omogeneo e adatto a un processo di fusione, è infatti maturata tramite un percorso a tappe, con una prima fase che ha previsto la gestione associata dei servizi - ha sottolineato Francesca Brianza -. Qui abbiamo la dimostrazione che possono procedere di pari passo la promozione dell’identità territoriale e la necessità di un contenimento della spesa pubblica pur assicurando la qualità dei servizi».
La nuova denominazione
Il nuovo Comune prenderà il nome di Bardello con Malgesso e Bregano e avrà circa 3.600 abitanti. I tre enti locali, che già fanno parte dell’unione di Comuni denominata “Unione Ovest Lago di Varese”, più di un anno fa avevano deliberato a favore dell’indizione di tre referendum, poi rinviati di qualche mese a causa delle norme anti Covid e indetti infine per domenica 20 febbraio 2022. Preso atto dell’esito, che ha visto tra i votanti prevalere largamente i favorevoli, è toccato al Consiglio regionale completare le procedure.
Con la legge e l’atto amministrativo approvati oggi al Pirellone si dà corso alla fusione dei Comuni e si autorizza il rimborso delle spese sostenute dagli enti locali per il referendum: complessivamente si tratta di circa 10.000 euro a carico della Regione.
«Vantaggi per i cittadini»
La Regione fa notare che in un’ottica di lungo periodo, con la fusione si ha il conseguimento di risparmi di spesa per l’ente e tributari per i cittadini possono essere notevoli, soprattutto per quanto riguarda la struttura amministrativa. Un recente studio del Ministero degli Interni ha evidenziato come sotto il profilo della spesa per il personale i piccoli Comuni fondendosi possono raggiungere economie di spesa stimate tra il 10 e il 15 %, senza ridurre i servizi comunali.
La fusione consente inoltre l’accesso a condizioni di favore e incentivazione previste sia a livello statale che a livello regionale, mantenendo il nuovo comune nella categoria ‘Piccoli comuni’ (al di sotto dei 5.000 abitanti).
In Lombardia già 30 fusioni
Dal 2011 ad oggi in LOmbardia sono state approvate oltre 30 fusioni attraverso la soppressione di una settantina di comuni. «La Lombardia - ha aggiunto Francesca Brianza - è tra le regioni che con maggiori risultati hanno perseguito l’obiettivo della riduzione della frammentazione comunale. In tutti questi casi la nostra Regione si è fatta garante che nelle fusioni siano stati contemperati l’entusiasmo per i vantaggi di natura amministrativa e finanziaria con le preoccupazioni per la difesa dell’identità comunale, al fine di evitare un’imposizione dall’alto nella ridefinizione dei territori comunali».
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