CALCIO
Benecchi chiude il Varese
Dialogo amaro con i tifosi a Masnago: la squadra non sarà iscritta
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Game over. Se è vero che il calcio è un gioco, questo si può dire a proposito del Varese, a seguito dell’incontro di mercoledì 10 luglio nel piazzale dinanzi al “Franco Ossola”. Un incontro, o meglio un colloquio, durato 20 minuti (dalle 20.40 alle 21), tra il presidente Claudio Benecchi e gli ultras biancorossi, rifondatisi da tre settimane nel gruppo C.U.V. 19. Un gruppo che, come tutti i tifosi del Varese, perla prima volta non vedrà scendere in campo la propria squadra del cuore. Dopo 109 anni, quella di ieri diventa sicuramente la pagina più nera nella storia del Varese.
Lunedì chiuderanno le iscrizioni al campionato di Eccellenza e ieri sera Benecchi è stato chiaro: «Attualmente non ci sono le finanze per iscrivere la squadra».
La chiarezza che gli ultras biancorossi hanno chiesto - «Noi vogliamo sapere come stanno le cose al Varese» hanno esordito - non è mancata. E non importa se prima il presidente ha anche detto che ci sono persone interessate alle sorti del club, che ci sono trattative in corso per salvarlo. La realtà dice che trovare in due giorni dei reali “salvatori della patria” disposti a saldare la modica cifra di 175.000 euro di vertenze, più 5.500 euro di iscrizione al campionato, per un totale di quasi 200.000 euro, sia impossibile.
Senza “se” e senza “ma”. Il tempo è scaduto, almeno per la stagione 2019/20. Perché l’impressione è che ora Benecchi,voglia prima di tutto evitare il fallimento, sacrificando per una stagione - come minimo - l’iscrizione del club nei ranghi della Lega Nazionale Dilettanti.
Soluzione che darebbe tempo al presidente di provare a sistemare la situazione debitoria e provare a ripartire nella stagione 2020/2021, confidando nella “concessione” da parte della Lnd di una categoria adeguata alla storia e alla tradizione del Varese (Eccellenza o Promozione).
Come scritto ieri su queste colonne, segnali di questa ipotesi arrivano dalla notizia che Benecchi avrebbe sistemato i debiti con due aziende che vantavano crediti intorno ai 50.000 euro per la gestione e manutenzione dei terreni di gioco. Ma non bisogna dimenticare, come ha giustamente ricordato il Comune con un comunicato dopo la richiesta (respinta) del patron biancorosso di spostare l’incontro coi tifosi a Palazzo Estense, che Benecchi e il Calcio Varese hanno tuttora un debito di 15.000 euro da saldare con l’ente. Oltre a quelle ulteriori in corso di accertamento relative all’utilizzo di strutture sportive comunali. Ogni riferimento al centro sportivo di “Varesello” è puramente casuale...
In conclusione, se così sarà, e così sarà, dal 15 luglio la squadra sarà radiata e tutti i tesserati liberi, compresi i ragazzi che non hanno ancora potuto accasarsi altrove, non potendo il presidente firmare lo svincolo vista l’inibizione che lo ha colpito qualche settimana fa. Ripensando alla messinscena di ieri sera al di fuori dei cancelli che conducono all’“Ossola”, l’immagine che viene in mente è la seguente. Un malato terminale in mezzo a una folta schiera di parenti e amici giunti al capezzale per un ultimo, triste saluto: da un lato Benecchi, dall’altro gli ultrase pochi altri vecchi appassionati.
Il Varese è quasi morto.
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