DAL 16 OTTOBRE
Besanosauro, la star di “casa-fossili”
Riapre il museo completamente rinnovato durante il lockdown forzato

Sembra essere tornato a nuotare in un mare verde smeraldo il Besanosauro, che visse nel Triassico medio, 235 milioni di anni fa, in un caldo ambiente marino, simile a quello che troviamo oggi alle isole Bahamas o nel Golfo Persico, che esisteva al posto delle nostre Prealpi.
È stato collocato in una nuova teca, illuminata con luci a led che ne mettono in risalto le caratteristiche, il calco dell’ittiosauro, lungo quasi sei metri, rinvenuto nel 1993 nello scavo del Sasso Caldo.
Si tratta del più grande rettile marino scoperto in Italia, oltre che del più spettacolare ritrovamento negli scisti bituminosi del paese.
Il “Besanosaurus leptorhynchus”, che significa lucertola di Besano dal becco sottile, rappresenta la principale attrazione del Museo civico dei fossili di Besano, rimasto chiuso da marzo, che è stato oggetto di un completo rinnovamento delle sale espositive e riaprirà al pubblico venerdì 16 ottobre, dalle 14 alle 16.30, dopo l’inaugurazione con le autorità che avrà luogo il mattino stesso.
«L’intervento di riqualificazione del museo dei fossili – dice il sindaco Leslie Mulas – ha comportato una spesa complessiva di 98.000 euro ed è stato reso possibile dal fatto che il Comune ha ottenuto un contributo di 48.500 euro da Regione Lombardia. Contavamo di poterlo riaprire la scorsa estate, ma la situazione creatasi con l’emergenza sanitaria ha ritardato l’esecuzione dei lavori. In questa sua nuova veste, l’esposizione dei fossili rinvenuti sul nostro territorio sarà sempre più centrale nell’offerta museale della provincia».
Sono stati completamente rinnovati gli arredi e le vetrine espositive nelle quattro sale al piano superiore della palazzina di via Prestini, che si trova nel nucleo storico del paese. Ci sono inoltre nuove descrizioni dei fossili esposti, sussidi tattili per i non vedenti, una nuova illuminazione ed una postazione multimediale per la videoproiezione.
Sono stati poi realizzati nuovi calchi dei fossili e ricostruzioni in scala ed è stata restaurata quella a grandezza naturale del Besanosauro. Nel museo sono esposti ittiosauri, pesci, piante del Triassico medio rinvenuti nel territorio di Besano, che si trova nel comprensorio del Monte San Giorgio, tutelato dall’Unesco come patrimonio dell’umanità.
Dopo la descrizione del primo fossile nel 1854 da parte di Emilio Cornalia, gli scavi per la ricerca dei fossili negli scisti bituminosi, sfruttati per ottenere l’ittiolo usato in medicina, iniziarono a Besano nel 1863, condotti dalla Società italiana di Scienze naturali presieduta da Antonio Stoppani. Nel 1975 venne aperto un nuovo scavo in località Rio Ponticelli per ricostituire la collezione dei fossili di Besano che era custodita nel Museo di Storia Naturale di Milano e andò persa durante la seconda guerra mondiale per i bombardamenti dell’agosto 1943. Si salvarono pochi esemplari di rettili in prestito per studio al Politecnico di Zurigo.
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