LA RIVISTA
Sponda magra, Besozzo protagonista
Oggi la presentazione del 12esimo numero

Nel panorama delle ricerche storiche la rivista «Storia e storie della sponda magra» rappresenta una nicchia che ogni anno offre risultati di studi accurati su aspetti e figure poco noti, grazie al lavoro certosino e appassionato del gruppo di ricerca di Laveno Mombello. Il dodicesimo numero verrà presentato, con il patrocinio del Comune, oggi, venerdì 3 dicembre, alle 20.30 in sala lettura. La scelta di Besozzo non è casuale: ben tre saggi riguardano il paese. È costume dei collaboratori valorizzare testi che giacciono dimenticati nelle librerie e portarli alla conoscenza del pubblico. Fra questi, le tesi di laurea, che hanno richiesto grande impegno da parte dei laureandi, contengono notizie preziose che possono arricchire il tessuto del nostro passato. In queste pagine è toccato a Luisa Maria Guerci presentare la seconda parte della sua tesi (la prima è stata pubblicata l’anno scorso) dal titolo «Besozzo superiore: storia dello sviluppo architettonico e urbanistico dal sec. XVI al sec. XIX» di cui si legge dei suoi opifici, delle sue dimore e masserie in tempi difficili e burrascosi tra guerre incursioni e pestilenze. C’è una ricerca nella ricerca: è quello che propone il breve saggio «Di sicuro c’è un architrave di camino» di Caterina De Camilli, nato a Besozzo e qui ritornato. L’autrice ne fa una descrizione, ne ipotizza una storia. Il suo augurio è di passare il testimone nello scrivere il seguito del ritrovamento per certi versi misterioso. C’è poesia e umanità nell’articolo di Marta Pizzolante che presenta la storia semplice di un pittore lavenese, Raineri Ielmini, che ha operato nella più totale riservatezza, ma ha saputo sprigionare l’essenza della sua terra nelle tante opere. È ampio il ventaglio proposto dal gruppo che ha nel suo Dna il riportare alla luce ogni aspetto della storia civile, letteraria, artistica, religiosa, economica, ambientale del territorio, senza mai affievolirsi. Una pagina solo vissuta dagli anziani e ormai dimenticata è la diffusione dell’evangelismo e la nascita della chiesa evangelica battista a Caravate nel 1946 per protesta nei confronti del vescovo di Como. Chiara Romerio ne ha approfondito gli sviluppi, usando anche i giornali dell’epoca. C’era una volta a Cittiglio un personaggio affascinante, Annita Cernezzi Moretti, anima di un movimento che aveva come finalità la salvaguardia del bosco. A voi la lettura.
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