SUL SENTIERO DI BOGNO
Rubati i sassi d’artista
Ma i bimbi della materna ne dipingono di nuovi

Sassi dipinti che scompaiono nel bosco e sassi dipinti dai bambini della scuola dell’infanzia Vasconi. Entrambi, con i disegni che rappresentano, sono stati realizzati allo stesso scopo: farci sentire una comunità nonostante la distanza imposta dal momento.
Sono stati creati in tempi differenti i sassi artistici spariti lungo il sentiero - inserito nella rete di antichi percorsi dall’amministrazione comunale, che dalla frazione di Bogno in via Masserano conduce verso il cimitero di Cardana - e quelli lavorati dai bimbi. È stato un caso, ma negli stessi giorni i sassi sono stati protagonisti di un atto di stupidità e, nel contempo, di un altro di speranza e di gioia. “La distanza separa i corpi, ma non i cuori”, era scritto su un sasso, raffigurante un mandala, creato da Debora Ferrari con l’hobby di realizzare piccole opere con materiale diverso, e posto come biglietto da visita all’imbocco del sentiero molto frequentato. E tanti altri sassi, collocati con cura in angoli visibili ma inattesi, hanno costellato il tratto, raffiguranti gnomi e decorati con scritte benaugurali. La maggior parte non ci sono più. Ed è stupore e rabbia non solo da parte dell’autrice. Perché privare gli utenti stimolati da una simile scoperta, ai quali sembrava di partecipare a una caccia al tesoro che portava bellezza e fiducia?
Per Debora tutto era iniziato come un gioco cercando sassi appositi, poi la fantasia ha macinato per invitare a un buon cammino in un luogo che conduce alla meditazione. «Scritte invitanti a guardare dentro noi stessi, in modo che terminato il cammino ci si sentisse come purificati. È come se avessi parlato a me stessa», afferma. A mano a mano, ogni fine settimana c’erano sorprese per chi passeggiava: “Ogni giorno è un regalo”, scritto attorno a uno gnomo barbuto e simpatico, “Trova quello che fa sorridere il tuo cuore”, “Carpe diem”, “Amati di più”, “Sorridi”, “Qui germogliano i sogni” sotto un dipinto che raffigura l’albero della vita. Il buon viatico era assicurato.
Per chi ha rubato quei sassi è stato facile agire nell’ombra, sicuro di non essere visto.
D’altro lato la notizia positiva, inerente i sassi dipinti, riguarda le sezioni della scuola dell’infanzia - denominate apine, pulcini, coccinelle, leprotti - sono ora visibili sul muro che delimita l’edificio, uno accanto all’altro, a sottolineare, su invito delle insegnanti, quel filo rosso che, pur da casa, li tiene uniti, in attesa del ritorno.
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