LA CONTROVERSIA
Il caso Bettole arriva in Parlamento
Piste chiuse all’ippodromo varesino: ieri l’interrogazione di Ferrara, oggi quella di Romeo

Arriva in Parlamento la questione ippodromo Le Bettole, le cui piste risultano ancora inaccessibili per lo svolgimento delle sgambature d’allenamento. A far seguito all’intervento di ieri, giovedì 8 maggio, alla Camera dei Deputati dell’onorevole Antonio Ferrara (Movimento 5 Stelle), in cui si richiedeva un’azione urgente a salvaguardia della salute degli oltre 130 cavalli delle Scuderie Olona, è, infatti, l’interrogazione con richiesta di risposta scritta presentata questa mattina, venerdì 9 maggio, dal senatore Massimiliano Romeo (Lega), nella quale si sollecita una presa di posizione del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste nei confronti della Società Varesina Incremento Corse Cavalli, al fine di trovare una soluzione alla controversia in essere.
L’INTERROGAZIONE DI ROMEO
Di seguito il testo integrale.
Premesso che, a quanto risulta all’interrogante:
- la SVICC, che gestisce l’ippodromo de Le Bettole a Varese, ha adottato la drastica decisione di chiudere la pista interna dell’ippodromo, suscitando vive proteste da parte della realtà dell’ippica locale;
- da quanto si apprende, la decisone della società sarebbe motivata dalla presenza di alcuni affittuari non in regola con le rette di locazione dei box;
- la chiusura della pista sta avendo un impatto negativo sulla comunità equestre, poiché i cavalli non possono essere allenati regolarmente, costringendo gli allenatori a sospendere le loro attività;
- la situazione, che si protrae da alcuni giorni, ha spinto gli allenatori ad una mobilitazione, dando vita ad un corteo spontaneo che, dall’ippodromo, è giunto fino alla sede del Comune, a testimonianza della gravità della situazione, che sta coinvolgendo indistintamente tutti gli operatori, anche coloro che sono in regola con i pagamenti;
- a pagarne le conseguenze non sono soltanto gli allenatori ma anche i cavalli, cui viene impedito di muoversi. Si tratta di cavalli purosangue inglese, che devono potersi allenare quotidianamente, anche in vista della loro partecipazione a rilevanti competizioni sportive;
- l’ippodromo riceve sovvenzioni statali per circa 1.370.000 euro annui. Parte di queste risorse è impiegata per gli impianti e il loro miglioramento, le restanti per l’organizzazione delle corse e per le riprese televisive, ad esclusione dei premi pagati ai primi quattro classificati nelle corse.
Risulta dunque inopportuna la scelta della chiusura della pista, proprio per i disservizi che vengono arrecati a tutti gli operatori. Si chiede, pertanto, di sapere se il Ministro in indirizzo voglia intervenire presso la SVICC di Varese per discutere della situazione e trovare una soluzione alla controversia, che tuteli in ogni caso gli interessi di tutti gli operatori coinvolti, garantendo loro l’accesso e la piena fruibilità dei servizi presso l’ippodromo delle Bettole e se la scelta unilaterale da parte della società di chiudere la pista dell’ippodromo sia coerente con gli interessi pubblici perseguiti e non danneggi i diritti degli allenatori e dei proprietari dei cavalli.
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