FUORI CONTROLLO
Beve, sfascia la casa, taglia i tubi del gas: arrestato
Maltrattamenti in famiglia: sessantenne tunisino finisce in carcere. Da mesi abusava di alcol
«Da moglie e figli devi stare lontano». Glielo avevano detto in tutti i modi, perché da quando aveva iniziato a bere era diventato ingestibile. Ma lui ha continuato a ignorare i provvedimenti. Ed ora è in carcere. Interrogato ieri, lunedì 27 ottobre, dal gip Stefano Colombo, il sessantenne ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere.
ESTATE INFERNALE
Il menage coniugale non era sempre stato contrassegnato da violenza e soprusi. Tunisini entrambi i coniugi, fino a sei mesi fa sembravano felici e ben integrati, i quattro figli - ancora minorenni - non avevano mai lamentato tensioni o suscitato sospetti sulle loro condizioni familiari. Poi, per ragioni ignote, l’uomo - metalmeccanico apprezzato nella grossa azienda in cui lavorava - si è lasciato andare all’alcol. Una saltuaria abitudine che è diventata vizio e che in poco tempo ha stravolto la sua personalità. Rincasava sempre ubriaco e qualsiasi pretesto era buono per insultare la moglie con aggressività, accusandola di comportamenti licenziosi, minacciando di ucciderla, di riportarla in Tunisia per darle fuoco, di farla sparire. Scene che si ripetevano sempre più spesso davanti ai minori, terrorizzati dalla furia paterna.
CASA DISTRUTTA
Di crisi etilica in crisi etilica, il sessantenne stava ormai smontando l’abitazione pezzo per pezzo. La moglie faceva avanti e indietro dai reparti casalinghi per riassortire piatti e bicchieri, non c’era più un soprammobile, le porte erano mezzo sfasciate, i mobili ammaccati. All’inizio di settembre intervenne il tribunale dei minori con un ordine di allontanamento dalla famiglia, notificato il 20 di quel mese e del tutto disatteso dall’indagato.
STRAGE SFIORATA
Anzi, il provvedimento del giudice minorile lo aveva incattivito ancor di più: una mattina, tornando dal turno in fabbrica, si presentò pieno di alcol come sempre ma con l’intenzione di farsi saltare in aria. In casa c’erano due delle figlie, atterrite dallo stato in cui era il padre. L’uomo tranciò due tubi del gas lasciando che il destino facesse il suo corso. Per fortuna una delle ragazzine ebbe la lucidità di chiamare la mamma, la quale allertò il 112: arrivarono i carabinieri e i vigili del fuoco, l’allarme rientrò ma non l’angoscia in cui ormai le vittime tiravano a campare. Così la moglie si mosse in ambito penale, il pubblico ministero Massimo De Filippo chiese subito la misura cautelare dell’allontanamento, emessa dal gip lo scorso 23 ottobre.
TUTTO INUTILE
Il sessantenne è riuscito a tenersi alla larga dalla famiglie per circa tre ore. La sera stessa, poco prima delle 22, si è ripresentato alla porta e quindi sono scattate le manette. L’indomani è stato processato per direttissima, ma nel frattempo il giudice Colombo ha provveduto ad aggravare l’ordinanza, disponendo la custodia cautelare.
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