IL DEGRADO
Biolago inquinato, stagione a rischio
Sporcizia, furti, gestioni fallimentari, incuria e alluvioni minacciano il fiore all'occhiello di Mercallo
Sabato 21 marzo sarà primavera ma la stagione al biolago di Mercallo è tutt'altro che partita. Anzi, rischia di saltare per il 2015.
L'area è vittima del degrado, alcune gestioni sono finite male in passato (alcune anche in denunce tra Comune e privati), il maltempo della scorsa estate ha provocato danni tutt'altro che risolti, e c'è la crisi.
Intanto qualcuno ha portato via lettini e alcune casette di legno che facevano parte del complesso, e vandalizzato altri depositi, mentre l'alluvione dell'estate scorsa ha lasciato strascichi profondi al chioschetto.
Insomma: un disastro. Ma la "frittata" ormai è fatta e resta da capire come uscirne. Domenica 15 marzo si è parlato di tutto questo in un'assemblea sul posto indetta dall'amministrazione a cui hanno partecipato almeno una cinquantina di cittadini, infreddoliti e arrabbiati.
«Perché tutto questo è stato fatto coi soldi dei mercallesi ma è inutilizzabile dalla comunità», hanno detto in molti.
Già: i soldi dell'ente comunale servono per esempio per la fideiussione al mutuo da 142mila euro fino al 2038.
L'ente locale dovrebbe fare solo da garante, ha spiegato domenica il sindaco Andrea Tessarolo.
«Ma di fatto la banca è venuta a chiederci le somme dovute finora, perché non sono state saldate».
C'è poi la questione biopiscina, quella che doveva essere depurata tramite piante autoctone ma che di fatto è stata riempita con l'acqua dell'acquedotto e a volte anche purificata col cloro, come è stato detto domenica in assemblea.
Per quella, le speranze di rinascere sono ridotte al lumicino: è sufficiente farci un giro a piedi come è avvenuto domenica assieme al primo cittadino e agli assessori.
Il fondale in più parti si è staccato e riempito d'acqua. Non è coperta da teli ed è piena di terriccio e altro, compreso un ombrellone buttato lì chissà quando.
Le docce che dovevano funzionare a energia solare sono rimaste all'aperto per tutto l'inverno, vittima delle intemperie. E come se non bastasse tutto questo, è saltato fuori che il chioschetto, nella posizione in cui è situato, a valle della piscina, vicino al lago e a un argine di recente costruzione, è a forte rischio allagamento, come è già accaduto.
Nelle scorse settimane non ci sono state forti precipitazioni, eppure domenica nelle vicinanze del baretto fango e acqua abbondavano.
Quali le soluzioni realistiche e possibili? «Avevamo promesso in campagna elettorale che avremmo mantenuto informata la cittadinanza sul problema, quindi vogliamo ascoltare i pareri, le idee e le proposte di tutti», ha sottolineato Tessarolo.
«Abbiamo inviato una lettera al locatario: ha una settimana di tempo per dirci i suoi piani e programmi per la struttura, criticità e come intende muoversi, poi in base a questo valuteremo».
L'area richiede almeno una manutenzione costante: a oggi rifiuti, vetri e recinzioni tagliate rendono la zona abbandonata a se stessa. Bisognerà però anche capire le motivazioni del privato, che esce da una stagione, come quella del 2014, drammatica per chi ha operato nella ricettività in provincia di Varese, viste le piogge abbondanti e costanti che hanno creato danni anche al locale.
Settimana decisiva, quindi, per capire le posizioni di tutti e programmare una via d'uscita fattibile.
Per la spiaggetta di Mercallo, tanto amata dai locali, è questione di sicurezza, ma anche di affetto da parte dei residenti.
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