LA RICETTA
Bonomi: «Ecco come si aiuta Malpensa»
L’ex presidente di Sea a Cardano al Campo con Reguzzoni e Iametti: «Tutela e mercato per sostenere l’aeroporto»

«Dico sempre che ho quattro figli e una figlia è Malpensa». Già, non è più presidente di Sea (gestore degli aeroporti milanesi) da poco più di un decennio dopo esserlo stato in due fasi (tra il 1997 e il 1999 aprendo Malpensa 2000, cioè l’attuale Terminal 1, e dal 2006 al 2013), è stato al vertice della piramide di altre grandi infrastrutture da rigenerare come a esempio Arexpo e le ex Falk, ora si occupa da manager di un ulteriore pacchetto di società, ma il varesino Giuseppe Bonomi continua quotidianamente a tenersi aggiornato in materia di volo civile. In particolare su quello che quand’era un hub lui riuscì a portare ai massimi livelli e pure a far rinascere dopo la fuga di Alitalia. Per questo - portato ieri sera, lunedì 13 maggio, a Cardano al Campo dall’eurocandidato Marco Reguzzoni (indipendente per Forza Italia) in qualità di ospite d’eccezione dell’incontro pubblico del centrodestra che ha avuto al tavolo tra i relatori anche il candidato sindaco Giacomo Iametti - è sempre l’esperto sul quale si può contare per avere una visione precisa del tema. A proposto del quale sostiene che in quest’epoca, per ottenere il massimo, serva soltanto assecondare la crescita e lavorare sul mercato.
CONTRO TUTTO E TUTTI
Focus della serata è appunto “Malpensa: un’opportunità per il nostro territorio”. Ne è convinto Reguzzoni che alla battaglia politica ha dedicato molti anni e vuole portarla nell’aula della Ue, ne è straconvinto da sempre Bonomi. Dice l’eurocandidato: «Nel bene e nel male, tra risultati raggiunti e sfumati, tra speranze tradite e successi ottenuti, questo aeroporto è la più grande azienda del territorio e ha valore europeo». Rimarca l’ex presidente di Sea: «Oggi, dopo aver combattuto contro tutto e tutti, Malpensa porta non soltanto nella sua area di riferimento, ma nell’intera Lombardia un flusso di 25 milioni di persone che altrimenti non ci sarebbe stato». Con tutto l’indotto che ne consegue.
RADICATA E MODERNA
Bene, questa è la fotografia odierna. Condivisa da molti, per altro. Ma la domanda che scaturisce dal tema di serata resta. Ovvero: appurato che Malpensa è una risorsa, per continuare a esserlo cosa le serve? «Nulla», è la risposta d’acchito di Bonomi. «Non ha bisogno di niente». Sicuro? Visti gli ultimi 25 anni, per quanto il rapporto tra Sea e territorio sia migliorato e l'aeroporto sia tornato a macinare numeri enormi, forse qualche bisogno rimane. Infatti, senza pensarci troppo, il manager aggiunge: «A Malpensa serve soltanto di essere assecondata nello sviluppo, dal momento che ha sempre avuto molti nemici a livello locale, nazionale ed europeo. E poi, premesso che Armando Brunini (l’amministratore delegato della società di gestione, ndr) è serio, capace e competente, credo che come sta già avvenendo serva che il gestore incontri in modo sempre più radicato e moderno le richieste dei passeggeri».
FATTO PERSONALE
Insomma, tutela politica all’esterno e dinamismo aziendale all’interno quali palinsesti. Un ultimo particolare, infine. La presenza di Bonomi, al di là del fatto che è un esperto, è legata al comune passato leghista e al nuovo impegno elettorale di Reguzzoni? «Da anni non sono collocato politicamente», taglia corto Bonomi. «Ho partecipato alla serata per un fatto personale. Perché Marco è un mio amico». Mentre Malpensa, che gli «manca», è una figlia.
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