IL PROCESSO
«Bossi junior ladro per amore»
Parure di Bulgari e Rolex mai pagati: la ex di Riccardo davanti ai giudici

Coi gioielli presi e mai pagati all’oreficeria Ceccuzzi, avrebbe voluto riconquistare la ex fidanzata Sara Lanteri che lo aveva lasciato in tronco dopo quattro anni di relazione.
Non solo non ci riuscì. Riccardo Bossi, il figlio del senatùr, ora deve pure rispondere al giudice per quella parure di Bulgari che aveva fatto mettere da parte come cadeaux natalizio per la giovane.
È stata lei stessa a raccontarlo, mercoledì 2 novembre, durante il processo a Bossi jr.
Un anello e una collana di oro rosso che qualche mese più tardi la ragazza consegnò, amareggiata, alla polizia. «Vennero a chiedermi se per caso avessi ricevuto in dono da Riccardo quei gioielli, gli agenti mi dissero anche che volendo avrei potuto tenerli. Ma non li ho tenuti. Credevo mi fossero stati regalati con il cuore, invece...».
Ma non sono i buoni sentimenti di Riccardo a tenere banco in aula.
È il danno creato ai gioiellieri che, stanchi di essere turlupinati, un mese dopo l’ingresso nel negozio di piazza San Giovanni e mille scuse con cui l’imputato differiva il pagamento, decisero di sporgere querela.
Perché oltre ai gioielli, Bossi jr si era portato via anche un Rolex Daytona in oro bianco dal valore di circa 26mila euro. Lo ha spiegato Alessandra Ceccuzzi, titolare insieme al padre Bruno dell’attività, parte civile costituita con il patrocinio dell’avvocato Federico Consulich.
Articolo sulla Prealpina di giovedì 3 novembre.
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