LA FUSIONE
Bpm-Banco, Varese da rilanciare
I sindacati di categoria parlano delle ripercussioni in provincia. 79 gli sportelli in totale (550 dipendenti), ma in 14 Comuni ci sono entrambe le banche: inevitabile una riorganizzazione

Giuseppe Castagna , amministratore delegato di Banca Popolare di Milano, lo ha ripetuto in più occasioni: la super banca che nasce dalla fusione con banco Popolare continuerà ad essere banca del territorio. Ora, a chiedere che alle parole seguano i fatti, ci sono le organizzazioni sindacali di settore, in particolare First Cisl dei Laghi e lombarda. I rappresentanti dei lavoratori, dalla sede varesina, lo hanno detto chiaramente: «Questo territorio, questa provincia, dovrà essere valorizzato nell’ambito della riorganizzazione per la creazione del nuovo istituto di credito». A firmare l’appello, compatti, sono stati Alberto Broggi, segretario generale della First Cisl dei Laghi, Pierpaolo Merlini, segretario generale First Cisl Lombardia, Roberto Alba, responsabile Bpm e i responsabili locali di Bpm e Banco, Gianni Vernocchi, Roberto Maroni, Matteo Sartorelli e Paola Corsi .
La nuova super banca, che sarà la prima in Lombardia e la terza a livello nazionale, in provincia di Varese ha numeri che contano. In totale gli sportelli sono 79, di cui 45 della Bpm e 34 del banco Popolare, per un totale complessivo di 550 dipendenti. Una presenza capillare che, però, è destinata ad essere riorganizzata. In 14 Comuni della provincia, infatti, sono presenti sportelli di entrambi gli istituti di credito. «E’ chiaro che la riorganizzazione sarà inevitabile - ha sottolineato Vernocchi - ma chiediamo che sia fatta con attenzione alle esigenze del territorio. E ci auguriamo anche che sia il punto di partenza per un rilancio della banca in provincia, in un momento in cui la crisi non è stata ancora sconfitta».
Servizio completo sulla Prealpina di sabato 29 ottobre
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