I DATI UFFICIALI
Abbattuti 728 cinghiali. «Non basta»
Coldiretti chiede interventi più radicali in difesa dei campi. E in un anno sono oltre duecento gli incidenti denunciati

Sono 206 gli incidenti causati dalla fauna selvatica nel 2018 in provincia di Varese.
Il dato è stato fornito dalla Regione. Ma nella realtà sono probabilmente di più, perché alcuni automobilisti nemmeno denunciano il danno, «scoraggiati dall’iter burocratico necessario a sperare di riuscire a ottenere un risarcimento» sottolinea la Coldiretti di Varese.
Numeri comunque non da poco, che si sommano al dato aggiornato - diffuso da Palazzo Lombardia - relativo agli abbattimenti degli ungulati in questo anno: 728 in provincia di Varese, terza nella graduatoria lombarda dopo Como (1625) e Bergamo (822). Il totale regionale è di 5.802.
«A fronte dei nuovi numeri della Regione sul problema cinghiali, purtroppo, l’analisi di Coldiretti Varese non può che registrare un quadro impietoso - commenta il presidente Fernando Fiori -. Il comprensorio prealpino è nell’occhio del ciclone, con una problematica che ha ormai assunto dimensioni più che preoccupanti. Se si abbattono 728 cinghiali, significa che il problema è fuori misura, con una situazione che noi riteniamo ancor più pesante: è necessario un nuovo censimento per avere un quadro chiaro della situazione e agire di conseguenza. E occorre farlo in fretta visto che ancora in questi giorni il bollettino dei danni aumenta in tutte le aree della provincia».
Tra le zone più coinvolte, la Valcuvia, da Brinzio in poi, la Valganna e il Luinese. Gli abbattimenti sono comunque in aumento. «Bene, ma occorre fare di più per dare risposte a un’agricoltura che, anche negli ultimi giorni, è stata sfregiata con ripetute invasioni nei prati e nei campi» sostiene la Coldiretti.
Nel dettaglio, il comprensorio di Varese ha segnato 24 abbattimenti con i piani di controllo, 374 con la caccia di selezione e 330 con quella di controllo. C’è ora attenzione per le nuove misure che la Regione ha approvato lunedì: si tratta dei “parametri gestionali obiettivo” cui deve essere finalizzata la gestione faunistico-venatoria del cinghiale nelle aree classificate idonee alla presenza della specie sul territorio lombardo, incluse le aree protette. Tali parametri rappresentano il valore soglia dei danni tollerabili in relazione alle esigenze ecologiche della specie e a quelle di tutela delle attività antropiche e dell’ambiente. «Valori che riteniamo ampiamente superati nelle aree dove la presenza dei selvatici è divenuta cronica».
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