DOPO IL LOCKDOWN
Funghi, è scattata la corsa
Porcini i più ricercati: se ne trovano in quantità. Ma attenzione ai “falsi”

Tra coloro che hanno sofferto moltissimo per il lockdown ci sono i cercatori di funghi.
Notizie su ritrovamenti più o meno interessanti in quel periodo si moltiplicavano anche in giardino e loro che cosa potevano fare, se non restare chiusi in casa? Ma non appena la riapertura è stata sancita è scattata la corsa al fungo. «La considerazione da fare subito è che la raccolta dei funghi del periodo primaverile, cioè le spugnole e i funghi di San Giorgio, è andata completamente persa. Ma ora ci si rifà con altri ritrovamenti», spiega il micologo Sergio Ruini, già vice direttore del comitato scientifico dell’associazione micologica Bresadola, oltre che appassionato fungiatt. La stagione quindi, complici le piogge degli scorsi giorni e il diluvio delle precedenti settimane è in pieno svolgimento. E potrebbe regalare risultati positivi come già avvenuto l’anno scorso.
Tra i boschi del Brinzio, ma anche nel resto del Varesotto si trova di tutto, dai porcini apprezzatissimi al resto, inclusi i funghi più velenosi, anzi mortali.
Porcini e farè riempiono i cestini dei cercatori insieme con i meno nobili ma ugualmente apprezzati “gambesecche” e alle prime eccellenti russole commestibili (vesca e cyanoxantha). Ma occorre conoscerli, i funghi, non solo nei boschi ma anche come cucinarli: i cercatori più esperti per esempio sanno bene che i farè vanno consumati solo dopo essere stati cotti, perché sono specie con tossine termolabili, quindi che vengono distrutte dal calore. Detti anche fioroni, i farè si trovano sulle pendici sud del Campo dei Fiori, oltre che a Brinzio e nel Luinese, e comunque non oltre i 700 metri di altitudine.
Nei boschi ci sono pure funghi bellissimi alla vista ma altrettanto pericolosi: in quantità. Si tratta soprattutto, nei nostri boschi, dell’amanita pantherina e dell’amanita verna, quest’ultima mortale se ingerita, che è il sosia completamente bianco dell’amanita phalloides: quest’ultimo è il fungo più pericoloso esistente in natura, mortale nel settanta per cento dei casi.
«In questo periodo non sono attivi gli uffici preposti al controllo dei funghi, quindi meglio affidarsi a un micologo esperto e non improvvisarsi conoscitori», raccomanda Ruini. Per evitare pericoli che sono spesso letali.
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