LO SFOGO
Marciapiedi dissestati, buchi nelle strade: «Un incubo per disabili e anziani»
Proteste nel quartiere varesino di San Fermo. la madre di un ragazzo costretto in carrozzina: «Spesso rinunciamo a uscire»

Strade rotte, marciapiedi dissestati, buche perfino sulle strisce pedonali. A San Fermo chi ha difficoltà motorie - dai disabili agli anziani, dalle mamme con passeggini ai bambini in bicicletta - è costretto a sfidare l’impossibile, o quasi. A denunciare la situazione è la madre di un ragazzo disabile di 16 anni. «Mio figlio è in carrozzina - spiega -, ha quella elettrica, ma passare in certe strade è un incubo. A volte rinunciamo del tutto a uscire: è troppo pericoloso e faticoso». Non si tratta solo di una questione di disagio, ma di vera e propria esclusione. «Ci sono giorni in cui evitiamo di portarlo fuori - rincara la donna -. È troppo complicato affrontare questi percorsi, perché a piedi diventa quasi impensabile».
I PUNTI CRITICI
I percorsi più critici? Via Presolana, via Franchi Maggi e via Monfalcone. Sono le strade che rappresentano il collegamento con i luoghi pubblici più frequentati: l’oratorio, il supermercato, la scuola. «Eppure - racconta - proprio lì i marciapiedi sono pieni di buche, le radici degli alberi hanno sollevato l’asfalto. I tombini sono un po’ affossati, in alcuni casi sarebbe necessario camminare direttamente sulla carreggiata, dal momento che i marciapiedi risultano impraticabili».
Il disagio riguarda l’intero quartiere. «Qui vivono tanti anziani soli - aggiunge la residente -: immaginate affrontare quei marciapiedi con il bastone o con una carrozzina guidata dalla badante. Senza parlare dei passeggini». Lungo via Monfalcone, le buche si aprono addirittura nei passaggi pedonali, rendendo insicuro anche ciò che dovrebbe essere tutelato. «San Fermo sembra abbandonato da Dio e dagli uomini - è la triste constatazione -. Hanno fatto la fibra, poi hanno semplicemente ricoperto di asfalto, senza ripristinare in maniera decente, anche se, già prima, la situazione era disastrata. Sono anni che sembra non si faccia nulla».
L’AUSPICIO DI UN SOPRALLUOGO
La donna dice di aspettarsi un sopralluogo, tenendo conto dell’ampia operazione di riqualificazione in corso alla scuola IV Novembre. «Stanno praticamente ricostruendo l’edificio - sono le parole della mamma preoccupata -, ma se poi, per arrivarci, bisogna passare anche attraverso strade disastrate, qual è il senso?».
E intanto il suo ragazzo, spesso affidato ai nonni, rimane chiuso in casa. «Per portarlo in un posto più accessibile - sottolinea - dobbiamo usare la macchina e spostarci fuori zona. Ma non è giusto. Anche lui ha diritto a vivere il suo quartiere, le sue strade, come tutti gli altri».
L’ASSENZA DI ATTENZIONE
San Fermo è un rione vivo, popolato, con servizi essenziali e punti di riferimento importanti, che, però, restano difficilmente accessibili a tutti. Il problema, sottolinea la donna, non è «solo la mancanza di manutenzione, ma la totale assenza di attenzione per chi ha difficoltà motorie. È come se non ci vedessero - sentenzia -, come se non esistessimo. Invece siamo qui, ogni giorno, a cercare di farcela con ciò che abbiamo».
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